MARIKA, il nuovo singolo “Bad Thoughts”, intervista:”direi senza dubbio Elisa nell’ambito della musica italiana ed Adele per quanto riguarda quella Anglosassone. L’una per un motivo e l’altra per un altro, devo dire che sono state dei grandissimi punti di riferimento per me”

MARIKA

MARIKA, cantautrice italiana, ventitreenne, autentica e introspettiva, possiede una vocalità estremamente peculiare e riesce a emozionare fin dal primo ascolto, è un’artista di cui sentiremo molto parlare.

Il magazine Emozionienozioni ha raggiunto MARIKA per un’esclusiva intervista vertente il nuovo singolo “Bad Thoughts”.

Qual è il tuo primo ricordo vertente il mondo della musica?

Di ricordi di quando ero piccola legati alla musica ne ho un’infinità. Con mio zio musicista e mia mamma e mia zia da sempre parte del coro della chiesa diciamo che nella musica un po’ ci sono nata,  oppure diciamo che ho tentato da subito di assorbirne più che potessi. Se dovessi però sceglierne uno, direi che uno dei miei preferiti risale a quando avevo 4 o 5 anni. Ho viva dentro di me l’immagine di una piccola Marika che prima di addormentarsi suonava un pianoforte immaginario che fingeva di avere al posto del cuscino e mi ricordo di quelle piccole dita, che scorrevano al suono di una musica che non c’era per nessuno, se non per lei. Per quanto non particolarmente di rilievo, si, questo è uno dei miei ricordi preferiti.

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In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Penso di poter dire con certezza che più che di emozione, parlerei di sensazione. Che io sia triste, arrabbiata, delusa, amareggiata, in preda all’ansia, piena di dubbi, piena di voci che mi dicono cosa fare, di sensi di colpa e rimorsi che mi lacerano dentro o che io sia semplicemente felice e appagata, tutto ciò che sento quando suono o canto, è la pace: la pura, assoluta, silenziosa e piena, pace. In generale io sento la musica al posto del sangue, scorrermi dentro e ridarmi vita. La sento sempre, anche quando non c’è e a volte quando sono in mezzo a tante persone mi chiedo se anche loro li sentano i miei violini, o il gruppo dei fiati o quello dei cori, che insieme a tutti gli altri strumenti creano, per me, le musiche più belle. Questa è la musica per me.

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Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo iter artistico?

­­­­­­­­­­Non ho sicuramente un genere di riferimento, mi piace accostarmi ai più disparati esempi di musica. Se però dovessi dire quale artista ha influenzato di più il mio percorso musicale, quale è stato più di di esempio per me, direi senza dubbio Elisa nell’ambito della musica italiana ed Adele per quanto riguarda quella Anglosassone. L’una per un motivo e l’altra per un altro, devo dire che sono state dei grandissimi punti di riferimento per me e delle figure, sia da un punto di vista musicale che personale, dalle quali ho cercato di prendere il più possibile al fine di imparare e maturare, come si dice, prendendo l’arte e mettendola da parte, con la speranza di poterla un giorno, mettere in scena. A tal proposito sicuramente, Bad Thoughts è stata un primo palcoscenico.

Com’è nato il tuo nuovo singolo “Bad Thoughts”?

­­­­­­­­­­In una di quelle giornate “No” che capitano ogni tanto, mi vagavano nella testa queste due parole che prontamente scrissi sulle note del cellulare con la viva speranza di poterle usare per farne qualcosa di più grande. Cosa accadde?  Niente, il nulla più assoluto. Rimasero lì e lì pensavo le avrei ritrovate tra qualche anno scorrendo tra i ricordi, così come tante delle cose che scrivo quotidianamente. Il fato volle che qualche giorno dopo, ancora in preda a quel mood di infelicità, ritrovai la nota e subito mi chiesi:” Marika, quali sono questi cattivi pensieri?” Beh, nel rispondere alla domanda, alla fine venne fuori Bad Thoughts.

Qual è il messaggio principale che hai scelto di veicolare attraverso il tuo nuovo singolo?

­­­­­­­­­­Il mio intento con questo brano era quello di cercare di far capire a chiunque lo ascoltasse che, ahimè, siamo tutti sulla stessa barca. Anche quando pensiamo di essere soli, di essere stati abbandonati in compagnia dei nostri pensieri, di non valere niente, di non meritare di essere felici, di poter contare solo su noi stessi, di non essere speciali per nessuno e tanti, tantissimi altri di questi pensieri. Anche quando arrivano tutti insieme e fanno un sacco di rumore, noi pensiamo più forte e ricordiamoci sempre che non siamo mai soli. Ricordiamoci sempre che milioni di persone si sentono esattamente come noi anche se lo nascondiamo.  Ma soprattutto ricordiamoci sempre, come lo ricordo io a me stessa in questo brano, che alla fine, ogni giornata buia, prima o poi, finisce.

Con quali artisti vorresti realizzare un featuring?

­­­­­­­­­­Beh, non voglio volare troppo in alto, per ora mi godo tutte le cose belle che questo pezzo e quindi l’affetto delle persone, mi stanno portando. Sicuramente se dovessi dar voce ai miei sogni, canterei con le artiste sopra citate, Elisa e Adele, ma con qualunque altro mi abbia accompagnato durante tutto il corso della mia vita. Potrei elencarli uno ad uno, certo, ma sarebbe distruttivo per chiunque si trovi nella condizione di dover leggere questo articolo, perciò mi limiterò a dire che sarebbe un onore per me poter cantare e condividere un momento insieme anche ad uno solo di questi e potrei già, come si dice, morire felice.

Qual è il motto che sposi solitamente?

Onestamente credo di non avere un motto. L’unica cosa che mi ripeto continuamente è di cercare di credere più in me stessa. Sembrerà strano a molti, ma io e l’autostima non viaggiamo mai con gli stessi mezzi e cerchiamo di incontrarci il meno possibile. Perciò no, non ho un motto, ma se c’è qualcosa che ripeterei a me stessa è sicuramente:” Marika, credici, tu vali. È ora di lasciarti andare”.

Progetti futuri?

­­­­­­­­­­Nel momento in cui riesci a toglierti di dosso certi freni inibitori dopo anni passati a giocare nell’ombra per paura di sbagliare, sarebbe da pazzi fare passi indietro perciò certo, ho tanti progetti per il futuro. Al momento non saprei dire quali saranno questi progetti perché non so dove mi porteranno i miei sogni. Io li lascio liberi di viaggiare e chissà, magari tra non molto, si faranno vivi.

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