Marcella Ferrando, intervista: “le mie opere devono partire dalle immagini”

Marcella Ferrando

Marcella Ferrando, artista eclettica, ricerca nell’arte il connubio perfetto tra realtà e sogno.

È proprio attraverso l’arte che Marcella Ferrando esprime se stessa senza filtri e senza pregiudizi.
Il magazine Emozionienozioni ha ospitato Marcella Ferrando per un’intervista esclusiva in cui ha svelato i segreti di alcune sue opere, la sua prossima mostra e tante altre curiosità.

Quando hai cominciato ad avvicinarti al mondo dell’arte?

Ho sempre sentito forte il richiamo dell’amore, della bellezza e l’arte è la mia indole, la mia energia. Seguire i miei talenti mi rende capace di osare, di escogitare azioni che senza questa passione, non avrei la capacità di fare. L’arte è capacità di agire: mi spiego,  se non do spazio e voce alla mia parte creativa, per seguire un senso del dovere troppo alto dettato dall’educazione familiare, sto male e mi spengo. Fortunatamente la creatività viene a trovarmi e mi strappa di dosso la maschera.

Quali sono i principali personaggi che hanno influenzato il tuo iter artistico?

Dita Von Teese, Marylin Monroe, Moana Pozzi e poi attingo in maniera vorace da tutto: cinema,  musica, moda, filosofia, fumetti, e i miei modelli di riferimento Wayne  W. Dyer e Maria Giovanna Luini   che mi  insegnano  a credere per vedere.

Qual è la tua più grande fonte d’ispirazione? Ti lasci trainare maggiormente dall’istinto o dalla ragione?

La mia arte trae linfa sicuramente dal mio demone interiore e dall’immaginazione. Agisco e sono sveglia grazie alle immagini.

Studi canto e pianoforte presso la scuola Vocal Care di Danila Satragno, qual è stato il più grande insegnamento che hai ricevuto?

A me piace fare spettacolo, essere al centro dell’attenzione, però suonare e cantare, non sono solo  mezzi per raggiungere la notorietà o un’espressione di gioia: sono soprattutto attività che richiedono impegno e volontà. Perché il talento non basta.

Sei un’artista trasversale , spazi dalla pittura alla fotografia, dall’educare al suonare, qual è il principale filo conduttore delle tue espressioni artististiche?

Sono una persona dalle diverse espressioni artistiche, ma non c’è un percorso artistico al quale vorrei che gli altri mi identificassero. Ogni forma di espressione mi riguarda. Dipingere, fotografare, suonare, educare sono profondo amore. L’arte mi educa.

Lavori quotidianamente a stretto contatto con I bambini, quanto credi che l’arte possa essere un linguaggio universale capace di infondere a prescindere dall’età libertà e fiducia?

Sono grata per avermi posto questa domanda. L’arte è un linguaggio universale e l’artista per me è simile a un bambino che vola felice nel mondo. Io lavoro a scuola con ragazzi disabili che hanno gravi problemi di linguaggio e amo il mio lavoro. Educare significa tirare fuori, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. E’ una relazione, un viaggio che facciamo insieme e l’arte è il canale comunicativo con cui mi relaziono a loro. Si liberano, agiscono e tirano fuori la loro energia.

Quando realizzi le tue opere d’arte in quale emozione ti rispecchi più assiduamente?

Le mie opere devono partire dalle immagini. E’ la testa che deve vedere . Riesco a creare tutto con l’immaginazione. L’eros , inteso come passione d’amore mi rapisce dalla realtà circostante e mi fa muovere verso qualcosa.

Marcella Ferrando

Nel tuo dipinto intitolato “Ciclo” enfatizzi la potenza della rinascita. Quanto l’arte rasenta la tua personale chiave per sentirti costantemente nuova?

Noi donne siamo cicliche e alterniamo ogni mesi delle fasi come le stagioni e la Luna. In noi c’è il potere di nascita, vita e morte. La nostra ciclicità è il mezzo per concepire altre vie ma ha lo stesso impatto anche da un punto di vista simbolico.  I nostri progetti di vita, sono  come dei figli che incubiamo per poi farli diventare reali. Siamo noi che diamo vita e l’arte  mi dà il coraggio di liberare i sogni e farli diventare reali.

Marcella Ferrando

La tua opera “water in mouth” tra ombre e luce rende tangibile una delle frasi considerevolmente densa di significato. Qual è la genesi dell’opera?

Nella mia testa c’era già. Le spiego come è andata… stavo lavando i piatti ed ero molto stanca, la schiuma accarezzava la mia pelle e ed ero assorbita da quella  piacevole sensazione. A un certo punto è come se fossi stata catturata dentro il lavandino: la mia faccia  immersa nella schiuma e la bocca aperta  accoglieva l’ acqua. Trovo sia un’opera molto erotica ma ….acqua in bocca.

Come ti relazioni ai social network?

Utilizzo i social network come vetrina per farmi conoscere, per creare interesse e pubblicare contenuti multimediali. essendo strumenti dinamici mi danno la possibilità di far conoscere al mondo web quello che sto facendo. Prediligo Instagram e ho un sito personale.

Qual è il tuo piu grande sogno?

L’ambizione mi ha sempre spinta ad andare avanti nella vita con testardaggine, metodo e volontà. Il successo mi piace e vorrei essere conosciuta in tutto il mondo.

Qual è il motto che sposi più frequentemente?

Ciò  che immagini crei, ciò che pesi diventi.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

In questo momento sto lavorando a un progetto  per  promuovere l’ idea di far entrare l’ arte in vetrina, mettendo in mostra i miei lavori in  negozi, caffetterie, librerie. Farò a breve una mostra nel mio Comune e  per quanto riguarda il canto presto ricomincerò a suonare nei locali. C’è tanto bisogno di bellezza, passione, di sognare.