Lola & The Workaholics, il nuovo disco “Puzzle Di Me, intervista: “Elettrochoc è una delle mie canzoni del cuore, e quindi un omaggio ad Antonella Ruggiero una delle mie cantanti preferite”

Lola & The Workaholics

Lola & The Workaholics, coloratissima band dub, ritorna a tre anni di distanza dall’album “Romance” pubblica nei digital store “Puzzle di me”, il secondo progetto full length dalle mille contaminazioni sonore.

I Lola & Workaholics sono una stepitosa band dub toscana composta da Aurora Cosimi Loffredo (Lola, voce), Steve Lunardi (violino), Federico Silvi (chitarre), Rolando Calabrò (basso) e Giancarlo Di Vanni (batteria, MPC, produzioni). I loro brani sono la perfetta fusione di mille contaminazioni sonore, che fluiscono in testi originali ed arrangiamenti dal forte richiamo anni ’70; un meraviglioso connubio di leggerezza e introspezione. Ironici, travolgenti e camaleontici sul palco, le loro release sono sorrette da una matrice profonda e riflessiva, frutto della penna sensibile e incisiva di Lola che, grazie alla resa musicale dei Workaholics, riescono a trasmettere all’ascoltatore un arcobaleno cromatico di sensazioni ed emozioni. Il magazine Emozionienozioni ha ospitato i Lola & Workaholics per scoprire tutti i segreti del loro nuovo disco e non solo.

Qual è la matrice principale del vostro nome?

La matrice è ironica, è un gioco di parole tra l’amare il proprio lavoro di musicista fino a esserne malati e non poterne più fare a meno.

Lola & The Workaholics

Come ha preso forma la vostra attuale formazione?

Abbiamo attraversato varie fasi dall’inizio a oggi, con diverse formazioni, i tre superstiti sono il sound system, il basso e la voce. Abbiamo poi trovato le due parti mancanti e da allora siamo felicemente al completo.

Lola & The Workaholics

A quali generi musicali vi ispirate maggiormente per la creazione dei vostri brani?

Le nostre influenze vanno dalla musica etnica alla new wave, dalla musica classica alla musica astratta, siamo pieni di contaminazioni, e ci piace esprimerci con tutti i colori che fanno parte della nostra tavolozza.

Lola & The Workaholics

Quanto avvertite la responsabilità dei messaggi che comunicate attraverso la vostra musica?

Penso che il messaggio sia fondamentale, non tanto per il pubblico, ma per chi lo deve esprimere. Quando ho un concetto e ci lavoro sopra, non è detto che nel prodotto finale questo sia leggibile per essere fruibile al pubblico. Invece diventa molto importante per chi deve lavorarci sopra, per trovare ogni possibilità che lo soddisfi, affinché faccia parte della propria espressione caratteristica.

Qual è il filo conduttore del vostro nuovo disco “PUZZLE DI ME”?

Il filo conduttore è l’intero del puzzle, l’unità in questione, che è la nostra band con tutto il percorso fatto fino ad ora. Ogni traccia è una cornice indelebile di ogni lavoro svolto, di ogni periodo passato. E’ un’istantanea della musica svolta insieme ed è sempre emozionante vedere crescere qualcosa.

Avete scelto di rendere omaggio ai Matia Bazar con la terza canzone in tracilist, com’è nata Elettrochoc?

Elettrochoc è una delle mie canzoni del cuore, e quindi un omaggio ad Antonella Ruggiero una delle mie cantanti preferite. E’ innanzitutto una sfida perchè non è facile da cantare, ed è una denuncia a tutto quel mondo della psichiatria che ancora oggi seppur in maniera minore commette abusi su individui fragili. Mi piace citare la frase celebre di Basaglia “Da vicino nessuno è normale”.

Come approcciate il mondo dei social?

Spero un giorno di riuscire ad usare i social come riesco ad usare la voce, ma sono ancora indietro rispetto alle possibilità che potrei sfruttare. Di solito mi dimentico, o semplicemente sono dentro l’azione e quindi non penso a fotografare o filmare, ma piano piano ce la farò.

Qual è il motto che sposate solitamente?

Alla conquista!

Con quali artisti vorreste realizzare un featuring in futuro?

Gli artisti con cui potremmo collaborare sono molti, tempo fa’ avevo pensato a Loredana Bertè, ma anche a Bobo Rondelli, visto che condividiamo il violinista ed abbiamo già cantato insieme in qualche occasione di palco.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

I progetti futuri sono sicuramente il fatto di ritornare a suonare, e magari fare qualche festival e girare un po’ di più, visto che la pandemia ci ha stroncato sul nascere. Che la musica si riprenda gli spazi!

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