L’officina della camomilla – Dandy Candy (Radio Date: 05-05-2023)

L'officina della camomilla - Dandy Candy (Radio Date: 05-05-2023)

L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA
 

Disponibile in radio

DANDY CANDY

Il nuovo singolo della band culto

del panorama indie rock italiano

Annunciata la prima data live

venerdì 26 maggio MI AMI Festival

Disponibile in radio DANDY CANDY, il nuovo singolo dell’OFFICINA DELLA CAMOMILLA uscito il 28 aprile per Hachiko Dischi in distribuzione ADA Music Italy.  Questo brano segna il ritorno discografico di uno dei progetti culto del panorama alternativo italiano, dopo il live annunciato al MI AMI Festival a Milano, dove la band sarà ospite venerdì 26 maggio (QUI link di prevendita).

LOfficina della Camomilla è uno dei gruppi simbolo della scena indie italiana degli anni 10 ed oggi è diventato un vero e proprio culto, grazie a brani ancora attuali, ad oggi di nuovo popolari tra le nuove generazioni. DANDY CANDY non vuole essere un brano celebrativo, ma la continuazione di un progetto che si è preso soltanto una pausa, tornando ora con nuove idee e con la stessa voglia di raccontare con la sua poetica unica, dolce e surreale, allucinata ed evocativa, istantanee di vita senza retoriche tronfie o velleità di giudizi universali.

DANDY CANDY è il primo di assaggio del ritorno della band con un notevole upgrade a livello produttivo, senza perdere il carattere lo-fi che l’ha sempre contraddistinta. De Leo con questo inedito conferma la capacità innata di entrare a diretto contatto con i modi, le tendenze, le parole chiave del presente, ora come 10 anni fa, dalle Puff al Gelsomino a Paranoid Park, tra stati allucinogeni e rave.

CREDITI BRANO
Autore: Francesco De Leo
Compositore: Francesco De Leo
Voce, chitarre, tastiere e omnichord: Francesco De Leo
Batteria: Giacomo Ganzerli
Basso: Roberto Redondi
Xilofono: Stefano Poletti
Voce femminile: Asia Morabito
Mix a cura di Francesco De Leo e Raffaele Stefani
Mastering di Giovanni Versari presso La Maestà Studio
Cover: Pierpane
Foto: Silvia Violante Rouge

BIO
L’Officina della Camomilla nasce nel 2008 a Milano come progetto solista di Francesco De Leo. L’idea di band nasce poco tempo dopo con l’incontro tra De Leo e Stefano Poletti, musicista ma soprattutto videomaker (ha lavorato con Baustelle, TARM e tanti altri). L’esordio discografico arriva però  nel 2013 con “Senontipiacefalostesso Uno” per Garrincha Dischi, dopo le centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube di tracce autoprodotte. Sulla scia del successo del primo album l’anno successivo esce “Senontipiacefalostesso Due” (2014, Garrincha Dischi/Audioglobe) e, in mezzo, vengono pubblicati numerosi Ep contenenti inediti e brani sparsi. Seguono poi Palazzina Liberty (2016, Garrincha Dischi) e la raccolta di cento brani tra demo e inediti Antologia della Cameretta (2017, Garrincha Dischi).

Cifra stilistica della band è la spensieratezza con cui rappresenta in musica “quello che passa fuori dalla propria finestra”; E la finestra da cui L’Officina Della Camomilla guarda il mondo si affaccia sulla Milano dei Navigli, sul Parco Sempione, sull’area C, su Brera, sulle zone militari. Personaggi, veri o immaginari, che non hanno paura di raccontare o di essere raccontati, figure che si incontrano e scivolano veloci come i paesaggi attraverso i finestroni di un tram, ragazzi appena accennati che in fondo potremmo essere (stati) noi. I brani sono come istantanee, una tavolozza su cui i “nostri” riversano colori pastello e riflessioni a 360°, senza retoriche tronfie o velleità di giudizi universali. Le canzoni possono prendere vita da appunti, pensieri surreali, allucinazioni modellate, cieli nuvolosi, da ogni piccola sensazione che affiora sottopelle.

Strumenti giocattolo e tastierine mischiate al clapping, chitarre distorte à la Libertines dei tempi d’oro, un Alex Turner che preferisce le filastrocche macabre ai muri di suono delle scimmie artiche. Favole cattive, passaggi meno nervosi che ricordano i migliori The Pains Of Being Pure At Heart. L’amore-odio per Milano, l’alienazione nei non-luoghi e per i lavori sempre più improbabili, giocata su accenni di ninnenanne per non dormire, come direbbe il mai troppo compianto Pier Vittorio Tondelli. E poi, le fascinazioni per l’uptempo e per il pop più zuccherino, quello che fa innamorare, fatto per celebrare in posti improbabili i ritorni più attesi.