IOSONOCORALLO, il nuovo singolo “Minh Thai”, intervista: “essere se stessi dovrebbe essere una cosa normale ed istintiva”

IOSONOCORALLO

IOSONOCORALLO, cantautore, nato a Bari, classe 1986, ha studiato canto, chitarra, pianoforte ed improvvisazione jazz e sin dall’età di 21 anni ha trovato la sua vocazione nell’insegnamento del canto.

La sua formazione è stata segnata dall’incontro con Loretta Martinez grazie alla quale ha intrapreso gli studi in didattica del canto moderno presso la sede VMS di Roma. Ha poi conseguito il diploma di laurea LLCM presso la West London University College of Music.

Già da molti anni si dedica alla scrittura e alla composizione di brani e, successivamente, grazie all’incontro con Francesco Cianciola e Cristiana D’Auria è nata una forte collaborazione che ha permesso la nascita di un progetto discografico. Attualmente è anche insegnante e direttore della sede di Bari del corso accademico di canto pop vms presso l’Accademia della Musica. Lo scorso 14 Gennaio ha rilasciato il suo primo singolo “Corallo”. “Minh Thai” è il titolo del secondo singolo di iosonocorallo, brano disponibile in radio dall’1 aprile. Abbiamo raggiunto IOSONOCORALLO per un’esclusiva intervista densa di riflessioni e novità.

Come ha preso forma il tuo pseudonimo?

Il nome è nato osservando me stesso e il mio modo di essere. E’ una metafora del mio carattere in quanto mi ritengo una persona molto riservata, introversa e sempre molto concentrato a capirmi fino in fondo ma al tempo stesso la musica mi aiuta a mettermi in risalto. Mi identifico, quindi, nei coralli che pur trovandosi nei fondali marini si riconoscono subito grazie al loro colore e alla luce che emanano.

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Cosa rasenta la musica nella tua quotidianità?

E’ la mia compagna in macchina, mentre mi alleno e quando cucino. Non mi fa mai sentire solo.

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Il tuo nuovo singolo “Minh Thai” possiede un titolo molto peculiare, qual è la sua genesi?

Minh Thai è uno speedcuber, è stato il primo a vincere il primo campionato al mondo per aver risolto il cubo di Rubik in poco meno di 23 secondi. In relazione al brano, il cubo non è altro che un simbolo rappresentativo di quelli che possono essere gli errori e i guai commessi in un momento di spensieratezza o di fragilità e che inevitabilmente vanno risolti.

“Minh Thai” è un brano coinvolgente e profondo, evidenzi la valenza dell’autenticità. Quanto credi che possa essere fondamentale essere sé stessi senza temere i giudizi altrui?

Il concetto di autenticità, ad oggi, è l’ordine del giorno. Tutti ne parlano e questo, per me, già rappresenta un problema profondo. Essere se stessi dovrebbe essere una cosa normale ed istintiva. Io ho scelto di essere me stesso non tanto perché me lo consiglia la società ma perché l’ho deciso io. Anche nel mio lavoro, so che è molto importante la scelta di un personaggio e di come si vuole apparire agli altri ed io ho semplicemente scelto, come personaggio, il riflesso di me stesso.

Qual è il motto che sposi solitamente?

E’ un aforisma di Gandhi: “sii il cambiamento che vorresti essere nel mondo”.

Quanto contano i social network nella tua vita?


Nella mia vita privata, vivrei benissimo senza. Per quanto riguarda il mio lavoro, invece, riconosco che siano strumenti di comunicazione importanti se utilizzati in maniera consapevole. Limito il loro utilizzo per la condivisione di contenuti inerenti la mia musica e la mia artisticità.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Minh Thai” fa parte di un progetto più ampio nato l’anno scorso e che prevede l’uscita di tanti altri singoli. Inoltre, ho preso in considerazione l’idea di realizzare qualche featuring con altri artisti.

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