
Abbiamo intervistato Sergio Melone, un artista che riesce a trasformare la fragilità in forza e il dolore in musica. Conosciuto al grande pubblico per il ruolo di Eduard Zonte in Maggie & Bianca Fashion Friends, Sergio Melone torna con “The Reason Why I’m Broken”, una ballata intensa e viscerale che svela il potere invisibile – ma devastante – delle parole.
Attraverso melodie avvolgenti e un testo diretto e senza filtri, il brano racconta il peso delle frasi pronunciate con leggerezza, quelle stesse parole che possono infrangere certezze e lasciare cicatrici profonde. Ma in questa narrazione di dolore c’è anche uno spiraglio di rinascita: il riconoscimento della sofferenza come primo passo per ricostruirsi.
Abbiamo esplorato con Sergio Melone il significato dietro la sua musica, la sua crescita artistica e personale, e il messaggio universale che questo brano porta con sé. Leggi la nostra intervista e scopri cosa abbiamo trovato dietro le note di “The Reason Why I’m Broken”: un racconto che tocca l’anima e invita a riflettere.
Il nuovo singolo “The Reason Why I’m Broken” esplora la potenza distruttiva delle parole e le cicatrici che possono lasciare. In che modo la tua esperienza personale ha influenzato la scrittura di questo brano, e come sei riuscito a trasformare il dolore in un messaggio di consapevolezza e speranza?
<<L’ho fatto inconsapevolmente in realtà. Quando sei inglobato nel dolore non hai scelta, vai a tentoni. Ho fatto ciò che mi è venuto più ovvio, ovvero scrivere una canzone, perché oltre a essere il mio meccanismo di sfogo è anche il modo per non lasciare che il dolore provato e inflittomi sia stato provato invano. Dalla sofferenza deve sempre uscire qualcosa di bello, sennò che senso ha?>>
La tua musica, così intima e sincera, sembra essere una finestra sulle tue emozioni più profonde. Come riesci a trovare il giusto equilibrio tra vulnerabilità e resilienza, e quali strumenti emotivi utilizzi per connetterti così profondamente con il pubblico?
<<Nell’ultimo anno ho capito che l’autenticità è veramente tutto. Perciò è la mia unica formula; non servono filtri; di resilienza ce n’è davvero poca. Essere sinceri è l’unico modo per fare centro, ma non solo nella musica, nella vità in generale, soprattutto nei rapporti>>.
Nel brano si avverte una riflessione sul linguaggio come veicolo di potere, sia distruttivo che ricostruttivo. Che ruolo pensi che la musica possa avere nell’educare il pubblico alla responsabilità delle parole e nel promuovere una comunicazione più empatica e consapevole?
<<Diciamo che con le nuove generazioni, protese all’inclusivity di qualsiasi trend o topic, ha persa di vista quella che è la base di tutto: l’empatia. Credo ci sia bisogno di una rieducazione in generale all’assumersi le responsabilità di ciò che viene asserito, e che, in realtà, non ogni nostro pensiero deve e può essere trasformato in parola. Da questo deriva il testo della mia canzone>>.
La tua carriera spazia tra diversi ambiti artistici, dall’attore al cantautore, passando per la danza. In che modo queste diverse esperienze influenzano la tua musica, e come integrano le tue diverse forme di espressione artistica in un’unica narrazione coerente?
<<Ma le penso come una cosa sola, sono sempre state per me una cosa sola. Diciamo che grazie alla danza, alla musica e alla recitazione hai modo di percepire te stesso al cento per cento, e al contempo di esprimerti avendo a disposizione diversi canali comunicativi. Non mi sono mai chiesto come io abbia fatto a veicolare messaggi tramite queste tre arti, nonostante abbia studiato anni e anni tutte e tre. L’ho fatto e basta. Se una cosa ti piace, la fai. Ti fai poche domande>>.
La canzone sembra anche una riflessione su come i momenti mancati e le parole non dette possano diventare punti di svolta. Se dovessi descrivere la tua musica come un percorso di rinascita, quale messaggio vorresti che i tuoi ascoltatori portassero con sé dopo aver ascoltato “The Reason Why I’m Broken”?
<<Vorrei che i miei ascoltatori capiscano l’importanza dei punti di vista e delle differenti percezioni di realtà altrui. Non siamo ciò che la gente ci dice di essere. Sentire le parole degli altri (in particolar modo di una persona) scritte addosso, sulla mia pelle, come fossero tatuaggi, è la cosa che mi ha portato ad un annichilimento durato un anno che credo ricorderò a vita. Spero questa canzone vi aiuti a non fare il mio stesso errore. Siamo noi a decidere chi siamo o cosa siamo. So di aver scelto una tematica insolita, ma l’ho fatto perché è un argomento importante e nessuno è mai stato capace di parlarne>>.
Progetti futuri?
<<Terzo singolo pronto, album già pronto e finito.
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