
Abbiamo avuto il privilegio di intervistare Nina Duschek, una delle voci più audaci e autentiche della scena musicale contemporanea. Con il suo nuovo singolo, My Rules, l’artista ci offre un potente manifesto di indipendenza e ribellione, incapsulando in ogni nota e parola la sua profonda trasformazione interiore. Il brano, carico di energia autentica e senza compromessi, riflette il suo viaggio personale attraverso le difficoltà, trovando nella musica un mezzo di liberazione e autoaffermazione. Durante la nostra intervista esclusiva, Nina Duschek ci ha parlato della sua evoluzione come artista e del significato profondo che My Rules ha per lei, un vero e proprio atto di sfida e autodeterminazione. Ecco cosa ci ha raccontato.
“My Rules” è una dichiarazione di indipendenza e autenticità. Come descriveresti il percorso che ti ha portato a scrivere questo brano, e cosa rappresenta per te personalmente?
<<Diciamo che era una relazione tossica che mi ha portato a scrivere “My Rules”. Mi sono sempre sentita sbagliata in questa relazione, come se io non potessi soddisfare le aspettative di qualcuno. Ho cercato di cambiare me stessa, di andare contro la mia verità e contro la mia voce interiore, ad arrivare al punto dove mi sono completamente persa e non capivo più chi ero, cosa voglio e cosa mi dice la mia verità. Nonostante provando tutto, non sono mai stata abbastanza per questa persona. Ho capito che l’unico modo per sentirmi giusta e abbastanza, è giocando il gioco della vita con le mie regole. E quindi è nata questa canzone, che si chiama proprio così, “My Rules”, e che rappresenta per me un grande “vaffanc***” a tutto ciò che mi vuole diversa da quella che sono>>.
Il brano affronta temi di ribellione e autoaffermarsi dopo una relazione tossica. Come la musica ti ha aiutato a superare queste difficoltà, e quanto è stato importante per te esprimere questi temi attraverso l’arte?
<<Era il percorso creativo che mi ha aiutato a ritrovarmi. Anche nella musica mi sono sempre sentita un po’ intrappolata, come se anche lì io dovessi soddisfare le aspettative di un pubblico nella mia testa. Questa però volevo provare qualcosa di nuovo, anche in studio con il produttore (Fabian Pichler), a far vedere a me stessa che non sono “solo” la cantautrice con la chitarra acustica che sono sempre stata fino a quel punto, ma che posso liberarmi anche da quello. In questo senso, scrivere e creare musica che va oltre alle aspettative per me è stato un modo per guarire>>.
Il videoclip di “My Rules” è visivamente potente e simbolico, con carte da gioco e una scacchiera. Come hai lavorato insieme al regista Jakob Dellago per tradurre il messaggio del brano in immagini?
<<Con Jakob mi sono divertita tanto, perché fare il video era piuttosto un esperimento. Io gli ho semplicemente detto che ci vedremo in garage da me e che lui deve portare delle luci e io porto le carte da gioco e la scacchiera. Ma poi quello che è successo, era quasi tutto spontaneo! Anche le radio vecchie che avevo in garage, erano lì già da qualche anno a prendere polvere, ma ci siamo resi conto che sono perfette per il video! Le carte e la scacchiera poi sono una metafora ovviamente, che rendono l’idea di giocare con le proprie regole. Infatti, lancio le carte in aria, faccio quello che voglio con i pezzi degli scacchi e fare casino e sentirmi libera era veramente bello, e anche se faceva un freddo cane perché ero mezza nuda ed eravamo a lavorare per tutto il giorno. Ma ne è valsa la pena e lo rifarei sempre>>.
Con un sound energico e un testo provocatorio, “My Rules” incarna la tua estetica grintosa. Quanto pensi che questo brano rappresenti una nuova fase del tuo percorso musicale?
<<Di sicuro è un nuovo percorso, anche perché mi stacco da quell’immagine di cantautrice con la chitarra acustica – non perdendola del tutto ovviamente, perché sono comunque le mie radici e da dove nasce tutto. È sicuramente una nuova fase dove anche sonoramente volevo rompere con i vecchi schemi che mi sono imposta. “My Rules” è molto rock ma probabilmente la canzone più pop che io abbia mai scritto, e anche questa è una cosa che non ho mai fatto prima. Anche dal punto di vista estetico e dell’atteggiamento, desideravo distaccarmi completamente, incarnando quella regina interiore che porto dentro di me e mostrarla al mondo con fierezza, affinché anche qualcun altro là fuori possa trovare il coraggio di fare lo stesso>>.
Com’è cambiato il tuo approccio alla musica dopo la tua esperienza con la strada e cosa ti spinge oggi a continuare a crescere come artista?
<<La musica di strada farà sempre parte di me, per quello non ho dubbi, ma logicamente suonando su palchi, anche con la band, producendo in studio con effetti vari e potendo sperimentare con diversi suoni e arrangiamenti, cambia l’approccio. Le vedo però come due cose differenti, che vivono nel loro proprio mondo. Quello che oggi mi spinge a continuare a crescere come artista è semplicemente la voglia di realizzarmi, di creare canzoni che fanno sentire libera, di divertirmi con la gente che ho attorno e di poter aiutare la gente con il mio messaggio dell’autenticità, di seguire sempre la propria voce interiore e di non lasciarsi dire da nessuno chi si deve essere>>.
- Paolo Mengoli: dal trionfo al Festival di Castrocaro al nuovo singolo
- Tutto quello che ho: il nuovo singolo di Emma Muscat
- Parcels: tornano con la nuova scintillante canzone ‘Safeandsound’
- Jax Jones: torna con “Bad Boys” feat. Rebecca Black e sooyeon
- SON MIEUX: fuori “Have A Little Faith”
NINA DUSCHEK:”My Rules è molto rock” – intervista
NINA DUSCHEK:”My Rules è molto rock” – intervista