
Nel cuore della musica si cela sempre una forma di resistenza, un tentativo di dare ordine al caos dei sentimenti. MyalOne, con il suo nuovo singolo “Ti Avrei Dato il Cielo”, non cerca risposte definitive, ma esplora l’incertezza, il tormento e la bellezza effimera dell’amore che sfugge.
Il suono del pianoforte si intreccia con la chitarra elettrica come se seguissero il movimento imprevedibile dell’esistenza, dove ogni nota è un passo in bilico tra la speranza e la disillusione. Qui, non vi è consolazione, ma solo la nuda verità di un sentimento che si spezza e tuttavia continua a vivere nella memoria, nell’eco di un’assenza che diventa musica. Abbiamo intervistato MyalOne per scoprire i segreti del suo nuovo singolo e non solo.
“Ti Avrei Dato il Cielo” esplora le complessità dei rapporti d’amore e il dolore che ne deriva quando un amore si spezza. Cosa ti ha spinto a trattare un tema così intenso e personale, e quanto della tua esperienza di vita si riflette in questo brano?
“Ho scelto di trattare un tema così intenso e personale perché credo che l’amore, nelle sue varie sfumature, sia uno degli aspetti più complessi e universali della vita umana. La rottura di una relazione porta con sé una serie di emozioni difficili da spiegare, e spesso ci si trova a dover fare i conti con la sensazione di aver dato tutto per qualcuno, senza ricevere lo stesso in cambio. Questo è un dolore che credo che molti possano comprendere
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, non è mai una questione di raccontare un evento specifico, ma piuttosto di trasmettere un’emozione che è spesso il risultato di esperienze vissute, riflessioni e osservazioni della vita quotidiana. La canzone, quindi, nasce da un mix di emozioni e situazioni che ho vissuto o che ho”
Il brano ha un’atmosfera romantica e intensa, costruita su un delicato equilibrio tra il pianoforte e l’assolo finale di chitarra. Come scegli di combinare questi strumenti per trasmettere le emozioni che il testo vuole evocare, e quanto l’aspetto musicale influisce sulla forza del messaggio che vuoi comunicare?
“Quando si tratta di creare l’atmosfera giusta per un brano, la musica gioca un ruolo fondamentale nel trasmettere ciò che il testo vuole evocare. In “Ti Avrei Dato il Cielo” , la scelta dell’assolo finale di chitarra, invece, rappresenta un’esplosione emotiva, un momento di liberazione che arriva dopo la tensione costruita dal pianoforte. La chitarra, con la sua sonorità più forte e intensa, amplifica il dolore, ma anche la bellezza della perdita, come un’onda che finalmente si scaglia a riva.
L’aspetto musicale, quindi, è fondamentale per dare corpo al messaggio del testo: senza la giusta combinazione di delicatezza e intensità, le parole rischierebbero di non essere sufficienti a trasmettere l’intera gamma di emozioni che volevo esplorare. Ogni nota, ogni passaggio musicale ha un ruolo preciso nell’intensificare l’atmosfera e nel far vivere all’ascoltatore l’intero viaggio emotivo che il brano racconta.”
Il cambiamento dal pop alla trap è stato un passo significativo nella tua carriera. Come la tua maturità ha influenzato la tua musica?
“Il cambiamento dal pop alla trap è stato sicuramente un passo importante nella mia carriera, ma non è stato un cambiamento radicale, piuttosto una naturale evoluzione del mio percorso artistico. Crescendo e vivendo nuove esperienze, ho iniziato a sentire il bisogno di esplorare sonorità diverse, che esprimevano meglio le emozioni e le sensazioni che stavo vivendo. La trap, con la sua energia, il suo ritmo e la sua capacità di parlare in modo diretto e crudo, mi ha dato l’opportunità di raccontare
La maturità ha sicuramente influenzato il mio approccio alla musica. Quando ero più giovane, forse mi concentravo più sulla forma e su quello che gli altri si aspettavano da me. Col tempo, però, ho imparato a dare più spazio alla sincerità, a essere più me stesso nelle canzoni. La trap mi ha permesso di esprimermi in modo più libero e senza filtri, di parlare delle mie emozioni e dei miei conflitti
Non si tratta solo di un cambiamento stilistico, ma di un’evoluzione nella mia visione della musica e della vita in generale. Ho imparato a non farmi variare dalle aspettative, ma a seguire il mio istinto, e credo che questo sia ciò che ha davvero segnato la transizione verso il pop”
Essere un autodidatta e riuscire a conciliare la musica con la gestione di un’azienda e una vita familiare deve richiedere molta disciplina. Come gestisci il tuo tempo e le tue energie per riuscire a dedicarti completamente alla tua musica senza trascurare gli altri aspetti della tua vita?
“Sì, essere un autodidatta e riuscire a gestire non solo la musica, ma anche un’azienda e una vita familiare, richiede davvero molta disciplina e organizzazione. Con il tempo, ho imparato che la chiave sta nel trovare il giusto equilibrio.
Innanzitutto, la gestione del tempo è fondamentale. Pianifico le mie giornate con molta attenzione, cercando di separare in modo chiaro i momenti dedicati al lavoro, alla musica e alla famiglia.
Un altro aspetto fondamentale è la gestione dell’energia. Saper riconoscere i momenti in cui ho più energia creativa e dedicarli alla musica è essenziale. Ci sono giorni in cui mi sento più produttivo e giorni in cui invece è necessario un po’ di riposo. La disciplina non riguarda solo il fare, ma anche il sapersi fermare quando necessario. Ho imparato a non forzarmi e a rispettare i miei limiti.
Infine, ho la fortuna di avere un grande supporto dalla mia famiglia e dalle persone che lavorano con me. La comunicazione e il rispetto reciproco sono alla base del nostro rapporto, il che rende possibile organizzare al meglio le mie giornate e assicurarmi che nessun aspetto importante della mia vita venga messo da parte.”
La tua crew ha recentemente iniziato a lavorare con produttori straordinari. Qual è l’importanza di queste collaborazioni per te e come contribuiscono a sviluppare il tuo suono, che è sempre in evoluzione? Cosa possiamo aspettarci dalla tua musica nei prossimi mesi?
“Per me, le collaborazioni sono fondamentali. Lavorare con produttori straordinari significa confrontarsi con nuove visioni, nuove sonorità, e questo ti spinge a superare i tuoi limiti. La mia crew è una famiglia: ognuno porta qualcosa di unico al tavolo, ma la magia vera succede quando ci mettiamo insieme e alziamo il livello. Non ci accontentiamo mai, perché vogliamo che ogni pezzo sia un’evoluzione rispetto al precedente.
Nei prossimi mesi potete aspettarvi un suono ancora più maturo e potente. Sto sperimentando nuove vibes, mescolando le radici che mi rappresentano con influenze fresche, senza snaturare la mia identità. Sarà un viaggio tra emozioni vere e beat che vi faranno vibrare l’anima. Preparatevi, perché quello che sta arrivando cambierà le regole del gioco.”
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Myalone:”quello che sta arrivando cambierà le regole del gioco”-intervista