
Abbiamo avuto il privilegio di intervistare Khamilla, una delle voci più affascinanti e innovative del cantautorato italiano contemporaneo. La sua musica, intima e potente, ha il dono raro di toccare le corde più profonde dell’animo umano. Dopo il successo di “Rocky senza braccia“, il suo nuovo singolo “Barbera” segna un ulteriore passo nella sua crescita artistica, proponendo un mix di blues, pop e soul che riflette la complessità della sua visione del mondo. In questa intervista, abbiamo esplorato il processo creativo che sta dietro l’arte di Khamilla. Un incontro che ci ha regalato non solo riflessioni sulla musica, ma anche uno sguardo sincero e autentico sull’artista.
Khamilla, “Barbera” è un brano che si distingue per la capacità di fondere intimità e universalità, con un linguaggio musicale tanto complesso quanto diretto. Qual è stato il momento esatto in cui hai capito che questa melodia nata da una tastiera giocattolo avrebbe dato vita a un’opera così intensa?
<<Mi piace pensare che l’abbiano capito gli altri per me perché, quando ho iniziato a portare ad ascoltare le Demo dei miei inediti, la melodia di Barbera era quella che rimaneva più in mente, anche durante le esibizioni piano voce>>.
La tua capacità di trasformare fragilità e difficoltà in arte è straordinaria, come dimostra anche il precedente successo di “Rocky senza braccia”. Khamilla, come riesci a bilanciare la tua anima profondamente empatica con il coraggio di raccontare le tue vulnerabilità senza filtri?
<<Il sarcasmo spesso è l’ingrediente che mi aiuta a raccontare le emozioni più difficili ed è anche un modo per prendersi meno sul serio>>.
“Barbera” evoca immagini vivide e poetiche, un racconto sospeso tra dolcezza e amarezza. Quanto è importante per te il legame tra il testo e l’atmosfera musicale per trasmettere emozioni così autentiche?
<<Per riuscire a trasmettere con la mia musica mi piace essere diretta e semplice nel testo e ritmicamente incalzante con la parte musicale. Inoltre la produzione di un brano deve essere solo il vestito su misura di un brano, che deve essere curato alla perfezione in fase di scrittura e composizione della topline. Mi piace essere minuziosa soprattutto nelle fasi iniziali di composizione, perché sono quelle più importanti per la sua riuscita del brano finale>>.
Le influenze di artisti iconici come Bill Withers e Aretha Franklin si percepiscono nella tua musica, ma c’è anche una forte radice italiana che affonda in Lucio Battisti e Ornella Vanoni. Come riesci a fondere queste eredità musicali così diverse in uno stile che è ormai diventato la tua firma?
<<Lucio Battisti nei suoi brani ha portato secondo me delle influenze blues: se pensiamo alla ritmica di Dieci ragazze per me o agli accordi di settima maggiore in Perché no? che regalano un’atmosfera Soul romantica al brano. Ornella Vanoni invece la considero una fonte di ispirazione per tutti i lavori che ha fatto sperimentando molto verso la bossa nova jazz con artisti come De Moraes e Toquinho. Inoltre Ornella Vanoni è secondo me la cantautrice indie donna antelitteram, quanto è attuale scrivere una canzone che si intitola Che barba amore mio?>>
Nella società odierna, dove spesso si è spinti a nascondere le proprie ombre, tu proponi una musica che invita ad accogliere e a trasformarle. Credi che il tuo messaggio possa diventare una guida per le giovani generazioni, e come ti vedi come artista in questo contesto di cambiamento sociale?
<<Posso solo sperare che lo diventi e, soprattutto, lavorare ogni giorno perché accada. Credo fermamente che i giovani di oggi vivano un’incertezza profonda sul futuro e abbiano bisogno di sentirsi compresi. Per troppo tempo, alle generazioni passate è stato insegnato ai ragazzi a non piangere, a non mostrarsi fragili, e alle ragazze a non esprimersi troppo, ad adeguarsi. Il futuro deve ribaltare questi schemi di mascolinità tossica e di repressione emotiva. La musica, in questo contesto, può essere un ponte verso una maggiore accettazione di sé, delle proprie fragilità, trasformandole in forza. Solo chi impara a riconoscere e gestire le proprie emozioni può amare con gentilezza. Perché chi non sa affrontare il proprio dolore finisce per trasformarlo in ferita per gli altri>>.
Progetti futuri?
<<Con i miei produttori, Marco Vipiana e Francesco Priolo, in questo periodo abbiamo prodotto brani nuovi che non vedo l’ora di farvi ascoltare. Di questi inediti alcuni li ho iscritti per le selezioni di Musicultura, 1M NEXT, Premio Buscaglione e il Premio Gianmaria Testa. Inoltre sto preparando i prossimi live tra cui i più importanti sono ad Ancona per il Sottobosco Festival il 15 Febbraio e l’esibizione per Sofà So Good al circolo ARCI Magazzini sul Po a Torino il 16 Febbraio>>.
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