Intervista a Silver: il suo X Factor e Power Of Love

Intervista a Silver: il suo X Factor e Power Of Love.

Silver

Il cantautore Silver, all’anagrafe Silvio Barbieri, è un artista che punta dritto alle corde più profonde dell’anima. È un ragazzo giovanissimo, ma ha già una lunga carriera alle spalle, il suo percorso è costellato di brani riflessivi e introspettivi. È un vero esempio per la forza che comunica costantemente attraverso la sua musica. Le sue apparizioni televisive sono innumerevoli da X Factor a Domenica In. Proprio a X Factor si è distinto, era nella squadra di Morgan (Marco Castoldi), Silver con il suo carisma e il suo talento è stato il protagonista della sua edizione, nello stesso anno partecipava alla gara canora anche Marco Mengoni. Inoltre i suoi concerti in giro per il mondo hanno fatto breccia nei cuori della gente, possiede una voce straordinaria ed inconfondibile. Silver è noto al grande pubblico a partire dalla sua partecipazione a X Factor e da anni è la colonna sonora dei suoi estimatori. Nella sua musica riesce a esprimere il suo cuore, il suo stile, se stesso, semplicemente Silver, vero e autentico.

Intervista a Silver: il suo X-Factor e Power Of Love. Davide D'Errico PH

Le tue canzoni intense ricordano molto artisti del calibro di Springsteen, Bob Dylan, come ti sei avvicinato alla musica? Qual è il tuo background musicale? Quali artisti ti ispirano?

Il mio primissimo approccio alla musica è avvenuto grazie a mio padre e a mio fratello, i quali ascoltavano appunto musica degli anni ’60 e ’70. Fin da piccolo quindi ho avuto nelle orecchie canzoni di artisti come Bob Dylan, Beatles, Creedence Clearwater Revival, Queen, ecc. Posso dire che, sicuramente, gran parte della mia ispirazione musicale proviene da questi artisti e dalla loro discografia.

Silver Davide D'Errico

L’ispirazione dietro alle tue canzoni è solo frutto della tua creatività, è liberamente ispirata da una bella storia, o è qualcosa che risale a un’esperienza prettamente personale?


Ovviamente è impossibile affermare generalizzando da dove arriva un’ispirazione, ogni brano ha la sua storia e nasce per motivi differenti; indubbiamente, però, gran parte di quello che scrivo trova la spinta iniziale dalle esperienze che vivo in prima persona, che vanno poi a mescolarsi a speranze, emozioni, sogni e ai messaggi che voglio far emergere.

I tuoi testi riescono a toccare argomenti complessi rendendoli diretti e immediati portando a nuovi spunti di riflessione. Quali circostanze o eventi ti spingono a scrivere canzoni?

Personalmente sono sempre stato attratto dalle canzoni chiare e dirette, quelle che, appena hai finito di ascoltarle, sanno farti riflettere, emozionare, ti danno la carica; credo che la musica, unita alle parole, sia tra gli strumenti più funzionali che abbiamo a disposizione per comunicare e pertanto ritengo che sia giusto utilizzarli modo semplice e diretto, senza troppi fronzoli o finzioni. Qualsiasi evento o circostanza nei quali mi imbatto può rappresentare una motivazione per scrivere una canzone, basta che senta la necessità di esprimermi in riferimento a quel tale argomento.

Quale impatto ti aspetti che la musica abbia sulle persone?

Mi auguro che la musica possa avere l’impatto che merita in funzione del messaggio che lancia. Spero vivamente che, sempre di più, la musica possa essere veicolo di concetti positivi,  costruttivi di valori autentici, per ogni persona che la incrocia lungo il proprio percorso di vita.

Pensi che tutta la musica abbia la stessa origine e provenga semplicemente dai sentimenti o pensi che la musica europea sia in qualche maniera diversa attualmente dalla musica internazionale?


Ogni territorio del mondo ha la propria musica autoctona; sebbene la globalizzazione abbia contaminato anche l’ambito musicale, sono un sostenitore delle tradizioni e del fatto che debbano continuare ad esistere, perché da sempre le canzoni sono lo specchio della società e del territorio. Cercare di uniformare la musica con gli stessi suoni o, peggio ancora, messaggi, sarebbe un grave errore a mio parere. Ad oggi fortunatamente esiste ancora questa eterogeneità e spero vivamente che possa sempre essere possibile riconoscere la “provenienza” di una canzone rispetto ad un’altra.

Silver Davide D'Errico
Silver Davide D’Errico PH

Quanto pensi che la musica sia un riflesso di sé e del mondo delle emozioni?

Questo dipende esclusivamente dagli autori ovviamente. Credo che esistano due tipologie di figure autorali: quelle che scrivono per sé e quelle che scrivono per gli altri; nessuna delle due figure è sbagliata, perché chi scrive per sé avrà comunque, tra i propri auditori, gente simile e che quindi si rispecchia e vive emozioni similari. Chi scrive per gli altri, invece, cerca di creare, nelle proprie composizioni, una proiezione di quelle che potrebbero essere emozioni condivise e, quindi, fruibili da un audience più generico, o anche prestabilito, a seconda dei casi.

A proposito dei tuoi video musicali, sono costantemente sorprendenti. Power of Love è un video che abbraccia la speranza verso il futuro. Quanto sei coinvolto nella creazione di ogni tuo videoclip?


Credo molto nella forza delle immagini e delle storie che, attraverso un videoclip, possono andare a rinforzare il messaggio che una canzone intende dare; per questo motivo partecipo sempre in prima persona a quella che è l’ideazione dei video. Con Abacusweb, il mio staff di lavoro, ci confrontiamo costantemente sulle idee per poter migliorare la qualità artistica e creativa dei lavori e, anche nel caso di “Power of Love”, abbiamo unito le forze per realizzare un concept originale e innovativo.

A X Factor ti sei distinto per la tua voce straordinaria e per il tuo carisma. Com’è stato partecipare a un programma come X Factor? Qual è il dietro le quinte più divertente che ricordi?


L’esperienza di X Factor è stata una delle più entusiasmanti che abbia mai vissuto. Vivere il proprio sogno immerso nella musica, circondato da professionisti dai quali imparare, in compagnia di ragazze e ragazzi con cui condividere il percorso, è qualcosa di estremamente formativo. Di momenti divertenti, nel corso dei tre mesi vissuti negli studi RAI, ce ne sono stati parecchi, ma se devo citarne uno… sono stato beccato a sbirciare dall’alto nel camerino contiguo al mio, nel quale si stavano cambiando le Yavanna (gruppo vocale composto dalle tre sorelle Virginia, Letizia e Anita)… da lì in poi sono stato controllato a vista!

Sei un artista con la A maiuscola, la tua nobiltà d’animo è palese in ogni tuo brano, il tuo successo è arrivato presto nella tua vita, come ci convivi? Hai fatto moltissimi concerti, hai viaggiato per il mondo regalando la tua musica, qual è la città che porti nel cuore tra le innumerevoli località in cui hai cantato?


Diciamo che attraverso X Factor ho avuto la fortuna di avere un’esposizione mediatica che mi ha permesso di intraprendere la strada della musica in modo più stabile, facendone un lavoro invece che un hobby, per capirci, ma non sono mai fermo, perché il successo è qualcosa di effimero… Occorre impegno continuo e costanza;  questo vale in ogni ambito lavorativo. In Italia, ovviamente, c’è il fulcro della mia attività artistica e, essendo l’italiano la mia lingua madre, ho più facilità a lanciare messaggi e concetti che mi stanno a cuore. Allo stesso modo mi piace molto scrivere in lingua inglese, infatti ho pubblicato svariati brani e ho avuto la possibilità di fare esibizioni e di partecipare a programmi tv anche all’estero, riscuotendo, con piacevole sorpresa, un ottimo riscontro di  pubblico che, grazie ai social, continua a seguirmi nel mio percorso. Per quanto riguarda la città che porto nel cuore è difficile rispondere, non riesco a fare una classifica, dipende piuttosto dalla tipologia di evento e di pubblico che associo ad un momento, ad una esperienza, a rendere speciale una città…

Come stai vivendo la pandemia che affligge il mondo? Quanto pensi abbia penalizzato la sfera musicale? Quali sono i tuoi progetti adesso?


Il clima che questa pandemia ha creato lo conosciamo tutti,  essere in balia della paura di stare vicini alle persone è una delle cose più tristi che possano esistere. Personalmente sto vivendo questo periodo molto casalingo e cercando di scrivere canzoni per i prossimi lavori discografici, sebbene non sia facile in quanto, come dicevo prima, scrivo ciò che vivo e quindi non potendo vivere esperienze di vita diventa complicato avere la giusta spinta d’ispirazione. La speranza è che ognuno di noi rimanga forte e tenga duro, in modo che quando si ristabilirà una condizione di normalità si possa tornare a fare ciò che si ama con più voglia di prima.

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