Il Teatro Rosini torna all’aperto con Luca Scarlini, Kabìla, Sabrina Paravicini e Andrea Pennacchi

Il Teatro Rosini torna all’aperto con Luca Scarlini, Kabìla, Sabrina Paravicini e Andrea Pennacchi

Il Teatro Rosini torna all’aperto con Luca Scarlini, Kabìla, Sabrina Paravicini e Andrea Pennacchi

Presentata questa mattina a Lucignano la stagione estiva del Teatro Rosini che si svolgerà nella cornice di Piazza San Francesco. Ospiti della stagione Luca Scarlini, Francesco Botti, Kabìla, Sabrina Paravicini e Andrea Pennacchi. Cene a tema preparate dalla chef Susanna Del Cipolla. Inizio martedì 21 giugno. A cura di Comune di Lucignano e Officine della Cultura.

È stata annunciata questa mattina la stagione estiva del Teatro Rosini di Lucignano, nella straordinaria cornice di Piazza S. Francesco. Una stagione dalle tante portate, tra teatro, musica e letteratura, a cui si affiancheranno i menù proposti dalla chef Susanna Del Cipolla, nel consueto scambio tra palcoscenico, platea e cucina a cui ormai il Teatro Rosini, che sia al chiuso o all’aperto, ci ha abituati.

Entusiasta Roberta Casini, Sindaco di Luignano: «Siamo lieti di annunciare il ritorno all’aperto della stagione del Teatro Rosini. Una stagione che si affiancherà alle tante occasioni estive proposte dalla nostra amministrazione con la sua forza attrattiva e la particolarità di una piazza in cui i profumi della cucina invitano all’ascolto in una vicinanza reale con gli artisti e con i loro racconti».

Serena Gialli, Assessore alla Cultura, ricorda il rinnovato connubio tra teatro e tavola: «Grazie alla collaborazione con la chef Susanna Del Cipolla anche questa stagione inviterà il pubblico alla scoperta di abbinamenti inediti, capaci di far risaltare il “sapore” di uno spettacolo, dalla cena aretina all’incontro con i sapori del Mediterraneo con il concerto dei Kabìla realizzato nell’ambito della Festa della Toscana».

Fa perno sul valore del racconto Massimo Ferri, Presidente di Officine della Cultura: «L’estate del Teatro Rosini sarà un invito alla scoperta di tradizioni e culture, al racconto, tra teatro e musica, di storie che “il mondo deve sapere”, ispirati dalle trame suggestive e ironiche di Luca Scarlini e Andrea Pennacchi come dal sound dei Kabìla o dalla storia personale di Sabrina Paravicini». «Un modo per stare insieme uniti dalla condivisione di quel filo invisibile che sono le storie, con le loro tante risonanze» chiosa Luca Roccia Baldini, direttore artistico della stagione.

Appuntamento inaugurale martedì 21 giugno, alle ore 20:00, con lo spettacolo “Aretino cabaret – Ritratto ballerino di un avventuriero del pensiero” di e con Luca Scarlini con la partecipazione di Francesco Botti. Lo spettacolo sarà accompagnato da una Cena aretina. Pietro Aretino si incide nel Rinascimento per la forza furente della sua penna. Licenzioso per vocazione, ebbe intorno a sé le bellezze di Roma e poi di Venezia, che vennero dette in omaggio a lui le “Aretine”, signore della notte che il nostro voleva tutte dell’ugual colore di capelli rosso, che il suo amico Tiziano aveva elevato a emblema della Serenissima. Capace di Sonetti erotici come di vite dei santi e delle beate, ebbe contro di sé tutti i bigotti, i benpensanti, i moralisti che lo leggevano sotto banco. A Roma scrisse la prima versione de “La cortegiana”, che rinnovò radicalmente il teatro italiano. L’eccesso fu la sua misura e di questo parla il racconto di Luca Scarlini, accompagnato da Francesco Botti che interpreta brani di “Aretino”, per il teatro e le lettere, specialmente quelle a Zufolina, cortigiana ermafrodita e spia al servizio di Caterina de’ Medici.

Spazio alla musica e alla Cena mediterranea martedì 28 giugno, con inizio sempre alle ore 20:00, con il concerto dei Kabìla: Emad Shuman (voce), Mirko Speranzi (voce, piano, sintetizzatori), Cristiano Rossi (chitarra acustica, baglamas, saz, oud), Gabriele Polverini (chitarra elettrica, mandolino), Marco Chianucci (basso), Shady Hasbun (percussioni), Adriano Checcacci (batteria, percussioni, programmazione). L’evento è organizzato nell’ambito della Festa della Toscana 2021 “Dall’abolizione della pena di morte alla lotta ai linguaggi d’odio: la Toscana terra di diritti”. La band, nata nel 2007, vanta una intensa attività concertistica che li ha visti protagonisti nei principali festival italiani e in tour internazionali in Libano e in Grecia. I Kabìla hanno all’attivo quattro album. L’ultimo album “Life”, uscito nel 2018 per CNI e Materiali Sonori e ristampato in vinile nel 2020, è un “concept album” ispirato a fatti ed eventi visti e vissuti nell’esperienza dei Kabìla. È una rivoluzione nel “sound Kabìla”: una sintesi di lingue, arabo, inglese e italiano e di suoni, quelli tradizionali della Grecia, del Libano, dell’Egitto e del Marocco, che incontrano l’elettronica, il rock e il prog, in una fusione di suoni etnici, vintage e futuristici.

Martedì 5 luglio, con inizio alle ore 18:30, protagonista del fine pomeriggio sarà l’attrice, scrittrice e sceneggiatrice Sabrina Paravicini con il suo ultimo volume “Fino a qui tutto bene” edito da Sperling & Kupfer. L’evento, ad ingresso gratuito, sarà accompagno da un Aperitivo in Rosa.

Finale di stagione martedì 2 agosto, con inizio alle ore 21:00, con lo spettacolo “Pojana e i suoi fratelli” di e con Andrea Pennacchi con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato, produzione Teatro Boxer in collaborazione con People. I fratelli maggiori di Pojana: Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri, videro la luce all’indomani del primo aprile 2014. In quel giorno l’Italia scoprì che in un capannone di Casale di Scodosia veniva costruito un secondo Tanko, una macchina movimento terra blindata, con un ‘cannoncino’ in torretta. «Io e il musicista Giorgio Gobbo sentimmo la necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest, che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. Il mondo deve sapere come mai i laboriosi veneti costruiscono nei loro capannoni tecniche degne dell’Isis. È significativo e terribile che i veneti siano diventati i cattivi: evasori, razzisti, ottusi. Da provinciali buoni, gran lavoratori, un po’ mona a avidi padroncini, così, di colpo, con l’ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi. Un enigma che si risolve in racconto: siamo passati da maschere più o meno goldoniane a specchio di una società intera. Una promozione praticamente».

Biglietti: spettacolo + cena € 30; spettacolo “Pojana e i suoi fratelli” € 10,00. Prenotazione necessaria per gli eventi con la cena presso: Lucignano, Ufficio Turistico (Museo Comunale), Piazza del Tribunale, tel. 0575 838001; Arezzo, Officine della Cultura, via Trasimeno, 16, tel. 0575 27961 e 338 8431111. Per lo spettacolo “Pojana e i suoi fratelli” prevendita online su https://www.ticketone.it e Circuito BoxOffice Toscana. Ulteriori informazioni: https://www.officinedellacultura.org