Guasto, dalla vittoria ad Area Sanremo al nuovo singolo “Funkyland”, intervista:”dirò i primi dieci artisti che mi vengono in mente Willie Peyote, Daniele Silvestri, Cesare Cremonini, Nu Genea, Dario Brunori, Ditonellapiaga, Calcutta, Elisa, Samuele Bersani, Malika Ayane, Salmo, Jovanotti, Tananai, Marco Castello, Franco 126… E vabbè, quattordici! Già è stato un parto per me. Considerando che ho escluso i feat stranieri che vorrei fare… Sono stato bravo!”

Guasto

Guasto, il suo vero nome è Gianmarco Finizio, cantautore e musicista, nato a Napoli, artista caleidoscopico e travolgente. I brani di Guasto sono degli autentici capolavori, sfaccettati e omogenei al tempo stesso, delle perle che strappano a brandelli ogni stereotipo, voce unica, note magnetiche e testi originali, non si esce indenni da certi ascolti che sparano al cuore come una raffica.

Partecipa al talent THE VOICE, dove arriva alle blind audition.

Ha pubblicato due singoli, il primo “In che senso?”, prodotto da Mauro Spenillo (aka Socio M), che, dopo averlo scoperto coinvolge nel progetto Antonio De Carmine Principe, con cui realizzano il secondo singolo “Che c’hai d’accendere?” (NyNa City 91 record / Artist First)

Guasto partecipa e vince AREA SANREMO, con il suo primo singolo. Nello stesso anno arriva in finale al 1MNEXT 2021.

Vive oggi tra Portici e Napoli, dove sta realizzando il suo primo album, interamente prodotto da Principe e Socio M.

Abbiamo raggiunto Guasto per un’esclusiva intervista.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Direi felicità. Cantare è il modo più semplice che conosco di esprimermi. Mi fa stare bene, mi fa sentire libero. Libero di essere Guasto. Ma anche Sorpresa che provo nell’emozionarmi ogni volta che salgo su un palco, grande o piccolo che sia, a prescindere dal mio umore e da quanta gente ho di fronte ad ascoltarmi. I love this game! sinceramente e infinitamente.

Guasto

Com’è avvenuta la scelta del tuo nome d’arte?

Un ascensore guasto, e quattro piani da salire mi hanno dato l’idea. Mi sembrava un parallelo azzeccato con il mio stato d’animo in quel momento. Inoltre, la somma dei miei mille ascolti, che variano in maniera quasi schizofrenica da un artista all’altro senza tempo mi hanno contaminato fino a rendermi Guasto. Facendo sì che non mi senta rinchiuso in un genere musicale. La musica è bella tutta, e la contaminazione di vari generi credo sia formativa e fondamentale per creare qualcosa di unico.

Quanto è autobiografica la lirica del tuo nuovo singolo?

Ci sono dei chiari e palesi richiami e citazioni al funky degli anni 70 e 80. Un tributo ad alcuni dei più grandi successi ed artisti che hanno fatto grande questo genere ma c’è anche tanto altro. Il mio modo di vedere il mondo con i miei occhi sognanti, le mie radici, la mia Napoli, la mia terra ideale, tutta la mia vita.

Qual è la genesi di Funkylande?

La musica che ascolto e assorbo continuamente come una spugna. Questo brano, così come tutti gli altri pezzi che comporranno il mio futuro disco, non nasce solo dai miei ascolti del Funky americano e napoletano ma anche ad esempio dal modo di scrivere diretto e underground di alcuni artisti del panorama indie e rap e del cantautorato italiano

A chi si rivolge il brano?

È per tutti quelli che hanno voglia di ballare e divertirsi sorseggiando un bel gin tonic, un buon bicchiere di vino in compagnia, che sia in spiaggia, ad un aperitivo, ad una festa o in discoteca.

Quest’estate sarà possibile ascoltarti dal vivo?

Ci stiamo lavorando!  insieme a tutto il resto del team Guasto formato da splendidi musicisti, tra cui Mauro Spenillo e Antonio de Carmine, nonché arrangiatori dei miei brani, e speriamo di portare prestissimo in giro il nostro live show per farvi ascoltare la nostra musica. Non vediamo l’ora

Qual è il motto che sposi maggiormente?

Se hai intenzione di provare, vai fino in fondo. Altrimenti non cominciare neanche.

Con quali nomi vorresti realizzare un feat.?

È una domanda difficilissima questa… Anche perché l’elenco sarebbe davvero lunghissimo, e sentirei di fare un torto a qualcuno che è da sempre e per sempre presente nella mia playlist non nominandolo. Quindi dirò i primi dieci artisti che mi vengono in mente: Willie Peyote, Daniele Silvestri, Cesare Cremonini, Nu Genea, Dario Brunori, Ditonellapiaga, Calcutta, Elisa, Samuele Bersani, Malika Ayane, Salmo, Jovanotti, Tananai, Marco Castello, Franco 126… E vabbè, quattordici! Già è stato un parto per me. Considerando che ho escluso i feat stranieri che vorrei fare… Sono stato bravo!

Progetti futuri?

C’è un disco da fare uscire entro la fine dell’anno, e mi auguro tanta, tantissima musica dal vivo.


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