Giulio Fagiolini, intervista: “il filo conduttore di Sail The Skies è sicuramente un desiderio profondo di trasformazione”

Giulio Fagiolini, compositore e pianista, talento eclettico e innato, all’età di sei anni comincia a suonare il pianoforte e presto si appassiona a diversi generi musicali come il pop e l’elettronica. La sua carriera inizia nel 2011, quando, grazie al maestro Carlo Bosco, esordisce a Lecce sul palco dell’Italia Wave Love Festival insieme alla cantante tunisina Rahma Hafsi e la band Indovena. Nello stesso anno inizia a scrivere i suoi primi pezzi e fonda i Liv Charcot insieme a Lorenzo Cominelli, Tommaso Simoni e Giovanni Lombardi. Nel 2014 La band pubblica il suo album d’esordio “La fuga”, prodotto da Ivan Antonio Rossi. La band girà per le città con un tour promozionale di 20 date e firma il suo primo contratto editoriale con i brani “Dove andrai (le rondini non tornano)” e “Non mi basterà” in alta rotazione su Virgin Radio.

Nel frattempo Giulio inizia a scrivere le sue prime composizioni pianistiche, affascinato dal minimalismo e dall’elettronica nord europea, ed è così che nel 2017 firma il suo primo contratto discografico pubblicando l’album “Dietro a un vetro” con l’etichetta giapponese Home Normal. Il suo primo album solista viene distribuito in Giappone, Regno Unito, Francia, Germania, ed altri stati europei, ottenendo un significativo successo di critica e di pubblico e rientrando tra i migliori nuovi album d’esordio pubblicati nel 2017. Nel frattempo, Giulio continua a lavorare come musicista in Italia, iniziando una collaborazione con l’autore Davide Lonzi, in arte Dalo, collezionando insieme concerti per tutta Italia con l’album “Ibrido”, prodotto da Pietro Paletti ed uscito nel 2018 per La Clinica Dischi. Nello stesso anno inizia a scrivere musica per il teatro, componendo ed eseguendo dal vivo per lo spettacolo originale “Storie del Decamerone” dello sceneggiatore cinematografico Michele Santeramo.

Dal 2018 al 2020 il musicista inizia a collaborare live e in studio con vari artisti e produttori del panorama musicale italiano, oltre che esibirsi in piano solo per Piano City Milano, Piano City Napoli e Piano Lab Martina Franca, fino all’arrivo della pandemia. A metà 2020 Giulio si ritrova in totale isolamento ed è lì che incrementa la scrittura al piano. Tornato a vivere in Toscana, produce a casa propria un nuovo EP dal titolo “Diamond” attraverso il quale firma un contratto di distribuzione discografica con Believe Music. L’EP esce agli inizi del 2021 e Giulio si esibisce privatamente in piano solo ed in band accompagnato da Filippo Cosci (Erio), e Lorenzo Saini. Nel 2021 si dedica quasi completamente alla scrittura e alla composizione, realizzando, in collaborazione con il produttore siciliano Renato D’Amico, un secondo EP, in uscita nell’ormai prossimo Settembre 2022. E’ proprio nell’estate 2021 che l’attività live vera e propria riparte da Lecce, la città dalla quale aveva cominciato, nel Castello Volante del Sei Festival, insieme alla cantautrice Emma Nolde. Tra Ottobre 2021 e Febbraio 2022 Giulio pubblica, come solista, altri 3 singoli dal titolo “Zero”, “Here” ed “Eco”, che anticipano nuove future uscite e segnano un leggero cambio stilistico. Nel frattempo il compositore continua a collaborare live ed in studio con artisti italiani tra i quali “Emma Nolde” (Woodworm), “Fogg” (Pulp Dischi), “Renee” (Ferramenta Dischi), “Toru” (Pulp Dischi).

A fine 2021 Giulio Fagiolini si esibisce live, accompagnato da Alberto Baroni (Fogg), al sax, Giampiero Silvi al violino e Lorenzo Saini al contrabbasso e ai synth, in occasione della mostra itinerante “Andy Warhol. Icons!”. Nel 2022 Giulio continua a scrivere e pubblica, insieme a Toru, il vinile “Una giornata particolare”, ispirato all’omonimo film, in collaborazione con Pulp Dischi. Nell’estate 2022 Giulio si esibisce come ospite in alcuni live della cantautrice Emma Nolde. Attualmente Giulio lavora autonomamente come pianista e arrangiatore nel suo studio e sta preparando un mini tour italiano in vista dell’uscita del suo nuovo EP di Settembre 2022. Abbiamo raggiunto Giulio Fagiolini per un’esclusiva intervista.

Quanto conta la musica nella tua quotidianità?

Molto, è il mio lavoro.

Qual è il tuo primo ricordo legato al pianforte?

Disegnavo dei fiori di colori diversi e li incollavo su ogni tasto per ricordare che note fossero.

Giulio Fagiolini

“Sail the skies” è fortemente evocativo, come hai selezionato le tracce che lo compongono?

Ho riunito tutte le idee che avevo registrato improvvisando e cercato di dare loro uno stesso colore e mood, metterle sotto lo stesso tetto.

Qual è il principale filo conduttore del tuo nuovo EP?

Il filo conduttore di sail the skies è sicuramente un desiderio profondo di trasformazione e pacificazione nei confronti di me stesso e del mondo crudele nel quale viviamo.

Come nascono i tuoi brani?

I brani nascono a partire dall’improvvisazione e dal moon nel quale mi ritrovo quando sono ispirato. Questa diciamo che è la prima spinta a scrivere e registrare note, rumori, suoni in generale.

Qual è il motto che sposi più assiduamente?

Vivi e lascia vivere.

Progetti futuri?

Sì, continuare a lavorare in studio e scrivere nuova musica, magari ispirato da qualche film.

Giulio Fagiolini su Spotify

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