GIOSUÈ, il nuovo singolo “Desolé”, intervista: “Ci sono tantissimi artisti emergenti davvero forti, mi piace la nuova scena della Sardegna che sta uscendo, Digital Astro e Tony Boy”

Giosuè

GIOSUÈ, talentuoso rapper, classe 2002, nato a Verona, il suo vero nome è Giosuè Zecchini, nei suoi brani si mette costantemente in discussione e trasforma ogni emozione in energia.
Ha intrapreso la collaborazione col producer Swam, pseudonimo di Leonardo Gaburro, dando vita a molteplici brani tra cui “Freestyle 1” che attira l’attenzione di Real Talk, importante realtà musicale Italiana che lo nota decidendo così di ripostare il brano sui propri canali. In seguito nasce una collaborazione tra Giosuè, Swan e Real Talk che genera la pubblicazione della hit “Offline” nel gennaio 2022.
Nel suo nuovo singolo, “Desolé” si appella alla forza di volontà e alla perseveranza, propone di godendersi la vita a prescindere dalle vicissitudini.

Abbiamo raggiunto Giosué per un’intervista che getta lo sguardo oltre gli orizzonti.

Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo della musica?

Il primo ricordo che ho della musica in generale sono io in macchina con mia mamma che ascolta  una chiavetta con sopra vari pezzi di Rino Gaetano e Brunori Sas su tutti. Per quanto riguarda il rap il primo ricordo ancora vivido che ho è la scena di me e un mio amico nella sua camera un pomeriggio dopo scuola ( eravamo in prima media ) mentre mi fa vedere dal Pc dei video di Emis Killa ( su tutti mi ricordo “cazzi miei”). Ricordo che l’immaginario e l’attitudine di questo mondo mi colpirono all’istante.

Qual è la valenza della musica nella tua vita?

Da un anno a questa parte credo il 100%. Dico 100% perché qualsiasi cosa faccia durante la giornata è finalizzata alla musica. Se leggo un libro, se guardo un film, se sono fuori con gli amici, mentre lavoro, la mia testa è sempre in continuo movimento alla ricerca di ispirazione. Mi è capitato anche di instaurare relazioni con persone solo ed esclusivamente per accumulare nuove esperienze da poter raccontare. Voglio fare questo nella vita perché è la mia natura.

Com’è nata la collaborazione con Swan e Real Talk?

Ho conosciuto Leonardo ( Swan ) poco più di 2 anni fa. Giocavamo assieme nella stessa squadra di calcio e scherzando in spogliatoio è venuto fuori che io facevo rap. Al tempo scrivevo sui type beat di YouTube cazzate in rima perché mi divertiva, non ero ancora consapevole di cosa potesse darmi la musica e di quanto ne avessi bisogno. Leo mi disse che lui ogni tanto aveva provato ad abbozzare qualche beat, la cosa gli piaceva e così iniziammo a fare musica assieme. Si può dire che quando siamo partiti eravamo entrambi a 0, Giosuè e Swan sono una cosa unica che è nata e si è sviluppata all’unisono, imparando l’uno dall’altro a mettere noi stessi in modo viscerale in quello che facciamo.

Il tuo nuovo singolo “Desolé” si affaccia su prerogative molto attuali, tra convenzioni e maschere, quanto credi che l’autenticità sia rilevante oggigiorno?

L’autenticità viene sempre ripagata:  la gente ormai ha fatto l’abitudine al falso, è esperta nel puntare il dito e trovare ogni piccola incongruenza nella tua persona e in quello che fai.  È pieno di copie e di imitazioni, per questo l’autenticità sopratutto in questo momento brilla di luce propria, qualsiasi essa sia, qualsiasi emozione vera tu condivida, la gente ne ha bisogno.

In “Desolé” canti “Siamo venuti qui per essere felici, ma finito il party ritorniamo tutti tristi”, quanto la musica rasenta la tua chiave segreta per ritrovare la felicità nella quotidianità?

Non direi che la musica per me rappresenta un modo per arrivare alla felicità, amo la musica perché mi permette di dare un senso al mio dolore. Di conseguenza ho sempre pensato che per fare musica mi serva la sofferenza, il mio modo di scrivere mi spinge a cercarla e ad analizzarla. Più che felice mi rende consapevole.

Il singolo, “Offline”, è considerevolmente introspettivo. Qual è la genesi del brano?

Mi fa piacere si sia notata l’introspettività del brano, perché a molti a primo impatto può sembrare un cliché trap. Offline è nata come una metafora della mia situazione psicologica di un anno fa, quando la scrissi. Ero in un periodo in cui mi sentivo distaccato da tutto e da tutti, incapace a godermi i bei momenti e affossato in me stesso. Un pomeriggio ero da solo a casa , avevamo il Wi-Fi staccato e avevo finito internet sul cellulare. La parola Offline mi è suonata bene in testa e ho collegato inevitabilmente la cosa a quello che stavo vivendo io come persona in quel periodo. Ho descritto tutta quella situazione con la frase “sto offline nel blocco”, l’entrata del ritornello.

Come ti approcci ai social network?

Abbastanza passivo se devo essere sincero; mi piace usarli come osservatore, mentre sulla mia attività cerco sempre di fare prevalere la qualità alla quantità. Mi piace l’idea che i miei profili social siano come una vetrina da osservare senza bisogno di troppa interazione.

Amici di Maria De Filippi, XFactor, o Tú Sí Que Vales? Quale talent show prenderesti in considerazione?

Nessuno attualmente, non li ritengo adatti al tipo di percorso che voglio fare.

Qual è il motto che sposi maggiormente?

Per la mia piccola esperienza di vita, rialzati quando cadi. Quando capisci questa cosa sei avanti.

Con quali artisti vorresti realizzare un featuring prossimamente?

Ci sono tantissimi artisti emergenti davvero forti, mi piace la nuova scena della Sardegna che sta uscendo, Digital Astro e Tony Boy. Per me queste sono le direzioni che deve prendere il sound rap in Italia.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Abbiamo un Ep praticamente pronto, mancano gli ultimi dettagli. Ci sono anche tanti altri progetti in ballo ma è presto per parlarne.

Giosuè su Instagram

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