Giantheo, duo eclettico e originale, composto da Giancarlo Prandelli e Matteo Sainaghi, in arte Theo.
Praticamente esordienti partecipano alla trasmissione «le Iene» su Italia1 ed entrano con il brano Tortuga nella compilations Cantatù vol.6 e Superestate latina. Vincono il Festivalshow e partecipano in tutta Italia a trasmissioni televisive e festival. Sono protagonisti del tour di Rtl 102.5 e ospiti del tour di Sanremo giovani. Terminato questo periodo entrambi si dedicano a una serie di progetti paralleli.
In particolare Giancarlo Prandelli, cantante, compositore, autore, artista, polistrumentista, arrangiatore, audio engineer, programmatore e produttore discografico italiano, realizza innumerevoli produzioni e collaborazioni per artisti, tra i quali Laura Pausini, Mina, Omar Pedrini, Fausto Leali, Laura Abela, Michela Coppa, Nina Morić, Blanco, e tanti altri. È figlio di Sergio Prandelli (già figlio del musicista Andrea Prandelli) e rappresenta tre generazioni di musicisti e produttori.
Theo compone brani rap sin dalla fine degli anni 80, ma coltiva contemporaneamente la sua passione sportiva diventando personal trainer e laureandosi in Fisioterapia e scienze motorie. Diventa presidente e fondatore della GDM, acronimo di Ginnastica Dinamica Militare Italiana ed è autore del libro «Intelligenza Motoria».
Negli anni ‘90 crea, insieme a Michel Altieri il Gruppo Trendist Attitude, che li porta a lavorare come performer nei migliori club Italiani ed esteri del periodo.
Dopo questa pausa i due decidono di riformare i Giantheo pubblicando un primo singolo dal titolo Conchiglie a cui segue Catene. Questo secondo brano in particolare nasce da un idea di Theo ed è ispirato al progetto della GDM Italiana. Il 6 maggio esce Uni Verso che precede l’album in uscita a settembre.
Il magazine Emozionienozioni ha ospitato i Giantheo per un’esclusiva intervista.
Qual è la genesi del vostro nome?
Nulla di più semplice, nasce dalla fusione dei nostri due nomi Giancarlo e Matteo
Avete trionfato al Festivalshow, quale ricordo avete della vittoria?
E’ stata una bellissima esperienza, un ricordo vivido ancora oggi è stata la finale davanti a circa 40 mila persone . Un’organizzazione pari ai grandi eventi internazionali.
Come ha preso forma la vostra formazione?
Per caso. Tutto è nato da un incontro casuale in un locale dove Matteo faceva il direttore artistico e Giancarlo organizzava un evento musicale nel 2002, da lì i primi progetti in studio e ci siamo trovati da subito. Siamo tanto diversi nella vita privata quanto affini nella musica.
In quale emozione vi rispecchiate quando riascoltate i vostri brani?
I nostri brani storici, circa 300 tra provini e singoli pubblicati, ci fanno rivivere il periodo esatto in cui sono stati scritti e la motivazione di ogni singolo testo. Credo che per ogni cantautore sia la stessa cosa soprattutto se testi e musica vengono realizzate totalmente da chi canta, come nel nostro caso.
Uni Verso è peculiare e magnetico, com’è nato il vostro nuovo singolo?
Una notte di febbraio 2022 pensando a un’ipotetica storia d’amore che nasce nel periodo degli anni ’60, riportato in chiave moderna.
Uni Verso precede l’album in uscita a settembre, quale sarà il filo conduttore del vostro nuovo disco?
Un vero e proprio filo conduttore non ci sarà, nel senso che tutte le nostre canzoni nascono da emozioni diverse. Inoltre amiamo sperimentare con i generi e l’album avrà sonorità hip hop, rock, pop e dance.
Qual è il motto che sposate solitamente?
Convinti non coinvolti
Con chi vorreste realizzare un featuring?
Magari con Jovanotti
Progetti futuri?
Per ora stiamo ultimando il nuovo album e realizzando lo story del nuovo video, “Mar Profondo”