GIANPAOLO VENDITTI TRIO GIARLO DODICILUNE / IRD

GIANPAOLO VENDITTI TRIO GIARLO DODICILUNE / IRD

Prodotto dall’etichetta Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store on line da Believe Digitalmartedì 21 marzo è uscito Giarlo del Gianpaolo Venditti Trio. Il pianista laziale, affiancato da Mario Mazzenga (contrabbasso) e Alessandro Blasi (batteria), propone nove composizioni originali e la riproposizione di Sweet and Lovely, celebre standard jazz del 1931, composto da Gus Arnheim, Charles N. Daniels e Harry Tobias.

Dieci “piccole sinfonie da camera”, come le definisce nelle note di copertina il critico musicale e scrittore Davide Ielmini. «L’aspetto cameristico, qui, ha a che fare sì con l’intimità (le sue sfumature, soprattutto) ma anche con i suoi contrari: il gioco delle alternanze tra movimenti veloci e lenti (all’interno di uno stesso brano), tra armonie solari e cupe, tra atmosfere elfiche e gotiche, tra assoli e dialoghi a due o a tre. Una musica votata a quella ricerca dell’infinito che accompagna il jazz fin dagli albori e che Venditti – che non è un bopper, non appartiene alla Scuola cool e non reincarna il maledettismo degli eroi del Free – porta dentro di sé. È lui a muoversi con leggiadria nella sostanza di un pianismo di struttura classica che fa tesoro tanto di Franz Liszt (in “Demone Currotto” compare quasi una danza grottesca) e Thelonious Monk (il rapporto geometrico tra mano sinistra e destra in “Chez Baker Big Band”) quanto di Jelly Roll Morton e Lennie Tristano», prosegue Ielmini. «Di questi due, ad interessarlo sembra essere la visione prospettica e d’insieme, quasi sinfonica, del pianoforte. Una ricchezza di colori che si fanno nuances armoniche, potenziate a volte con il pedale di risonanza ma, in misura maggiore, da un fraseggio alla tastiera che mantiene sempre forza ed elasticità, con momentanee concessioni allo swing anche nei passaggi ritmicamente più elaborati: i break improvvisi in “Garlo” e i temi circolari in “Shu-Ku-Peu” (che richiama la cantabilità di Kenny G. e Dave Grusin) e “Twilight”. Ecco, l’arte di Venditti non è mai divisa in due: tutto ciò che si ascolta in questo disco è il risultato di un continuum che dà valore tanto alla poetica della solitudine (in solo Gianpaolo mostra venature espressive tipiche di un crooner del pianoforte) quanto a quello sprint che sa stare in bilico tra il raccoglimento di una canzone romantica e la br illantezza di un “improvviso” che si scompone e ricompone in continue, e inaspettate, variazioni tematiche. Sospinte da un contrabbasso che assume a volte la morbidezza del caucciù e da un batterista che traduce le idee in movimento».

«Giarlo è il mio album d’esordio e racchiude brani composti in un arco temporale molto ampio. Ogni brano rappresenta il tassello di un percorso maturato in tanti anni di ricerca musicale», racconta Gianpaolo Venditti. «Il genere dell’album potrebbe essere definito crossover essendo caratterizzato da sonorità provenienti da mondi musicali differenti, in particolare dal jazz contemporaneo (non mancano riferimenti anche alla tradizione), dal rock e dal pop. Sono tanti gli artisti e i gruppi che hanno influenzato il mio modo di comporre in questi anni: Esbjörn Svensson Trio, Shai Maestro, Marcin Wasilewski Trio, Avishai Cohen (contrabbassista), Radiohead e tanti altri. I brani sono stati concepiti per il trio (piano, contrabbasso, batteria) dove la sezione ritmica non si limita solo ad accompagnare ma assume un ruolo di co-protagonista insieme al piano nella costruzione “architettonica” dei brani».

Gianpaolo Venditti, classe 1975, pianista, compositore, arrangiatore, session man. Inizia a studiare pianoforte classico a otto anni. A dodici anni comincia a fare le prime esperienze in formazioni pop/rock. Successivamente si avvicina allo studio del pianoforte jazz (pur non abbandonando mai gli studi classici) sotto la guida del M° Francesco Carlesi con il quale approfondisce anche lo studio delle tecniche di arrangiamento per Big Band e piccoli ensemble. Nel 2005 frequenta un seminario di composizione tenuto dal pianista Stefano Bollani nell’ambito del Roccella jazz festival. Dal 2006 si afferma a livello professionistico collaborando con artisti del mondo della musica e dello spettacolo. Nel 2007 frequenta il corso di Jazz del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone dove ha la possibilità di studiare con Maestri come Greg Burk, Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Marco Tiso, Eugenio Colombo, Roberto Spadoni, ecc. Nel 2012 consegue la laurea specialistica con una tesi su Thelonious Monk.

Mario Mazzenga, dopo aver conseguito il diploma in solfeggio e organo, abbandona gli studi classici e si dedica allo studio del basso elettrico e del contrabbasso. Nel 2005 viene scelto dalla Mayones Guitars & Basses come endorser ufficiale per l’Italia; nel 2009 consegue la Laurea triennale in “arrangiamento jazz” al conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone. Tra i tanti artisti con cui si è esibito risaltano i nomi di Giancarlo Schiaffini, Rosario Giuliani, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Gerardo Iacoucci, Eugenio Colombo, Ettore Fioravanti, Dan Moretti, Guthrie Govan, Avishai Cohen. Ha partecipato alla realizzazione di numerose registrazioni al fianco di svariati artisti. Numerose anche le presenze ad importanti eventi come il Salone Internazionale Strumenti Musicali “Disma Music Show”, il Liri Blues Festival, il Festival della Creatività, il 70° Maggio Musicale Fiorentino, I Concerti del Quirinale, Eddie Lang Jaz z Festival, Atina Jazz, European Jazz Expo, Edinburgh Jazz Festival.

Alessandro Blasi, diplomato in percussioni e arrangiamento jazz al Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, ha frequentato numerosi seminari e masterclass. Nel corso degli anni ha collaborato con Dan Moretti, Bob Singleton, Peter Erskine, Claudio Fasoli, Luca Aquino, Gerardo Iacoucci, Claudio Campadello, Roberto Pregadio, New Orleans Gospel Notes, Achille Succi, Wide Quintet, M’barka Ben Taleb, la band Musicisti Basso Lazio, incidendo con varie etichette discografiche come Dodicilune, Videoradio, CNI, Splas(c)h, ed esibendosi in tanti club e festival in Italia e all’estero.

L’etichetta pugliese Dodicilune è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di quasi 350 produzioni discografiche (cd, vinili, dvd) di artisti italiani e stranieri. Grazie a Ird e Believe i dischi sono distribuiti in Italia e all’estero nei migliori negozi di musica, nelle principali catene (Feltrinelli, Fnac, Ricordi, Mondadori, Melbookstore) e su 60 piattaforme di download/streaming digitale in circa 80 paesi in tutto il mondo (iTunes, Spotify, Deezer, AppleMusic, Amazon, Qobuz, Tidal).

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