Gaetano, il nuovo album “Backpack”, intervista: “il filo conduttore dell’album è il viaggio”

Gaetano

Gaetano, progetto musicale intenso e rivoluzionario, nato dal coraggio di tutte le persone goffe del mondo che non hanno ancora trovato il loro posto ma hanno il coraggio di vivere la vita con la curiosità vitale di un bambino. L’album “Backpack” è stato mixato al Synthesis Studio di Roma e masterizzato presso MaSpaventi Studio di Amsterdam. È fuori su tutti i digital stores Backpack, l’album di debutto del duo romano Gaetano, composto da due ragazzi italiani che hanno costruito la loro amicizia nel corso degli anni attraverso la musica elettronica e i sintetizzatori. Abbiamo intervistato i Gaetano per scoprire tutti i segreti del loro nuovo album.

In quale emozione vi rispecchiate quando ascoltate la vostra musica?

Tralasciando il fatto che sentire la mia musica è una questione delicata dal momento che penso sempre a come si potrebbe migliorare, di sicuro mi riconosco in quell’atmosfera giocosa e spontanea che caratterizza l’estetica dell’album.

Come ha preso vita il vostro progetto musicale?

Da adolescente suonavo alle feste dei licei, poi ho incominciato a fare musica con più costanza a casa da solo e in compagnia. Non ho più smesso. Il desiderio di uscire con qualcosa di concreto però è venuto con Backpack.

Qual è la genesi dell’album “Backpack”?

È nato in uno di quei lunghi periodi di lockdown in cui il tempo pareva si fosse fermato per tutti. Se il mondo sembrava immobile allora pensavo che fosse il momento giusto per muoversi.

Quanto troviamo di autobiografico nelle tracce che compongono “Backpack”?

Tutto, ho cercato con i brani di raccontare una storia che mi appartiene. È impossibile risalire a quello che racconto se non sono io a esternarlo ma non voglio farlo, altrimenti condizionerei l’ascoltatore che dovrebbe sentirci ciò che vuole.

Qual è il filo conduttore di “Backpack”?

L’estetica sonora innanzitutto, l’uso degli strumenti e i temi, legati soprattutto alla spontaneità, la crescita, la trasformazione. Diciamo che il filo conduttore dell’album è il viaggio.

Qual è il motto che sposate più assiduamente?

Trasformare gli errori in musica.

Progetti futuri?

Chiudermi a casa e suonare