Freak Show, il nuovo singolo “Old Disco”, intervista:”abbiamo altri tre singoli da pubblicare entro ottobre oltre all’attività live”

Freak Show

Freak Show, originali e coinvolgenti, rapiscono fin dal primo ascolto. La band composta da Max “Wonder” Pari (basso), Rossana Pedullà (voce), Eros Lolli (drum), Andrea Lodi (keybs) e Mattia Pirone (guitar), il nucleo attorno al quale orbitano tanti altri amici musicisti poiché essi credono che lo scambio e la collaborazione tra artisti e i generi sia l’unica strada per produrre qualcosa di innovativo.

In seguito al grande successo di “Stand Up”, da venerdì 10 giugno 2022 è disponibile in radio e in digitale il nuovo singolo “Old Disco“.

Il magazine Emozionienozioni ha ospitato i Freak Show per un’intensa intervista da non perdere.

Cos’è la musica nella vostra quotidianità?

La musica è la compagna delle giornate di tante persone che, per la natura del loro lavoro, possono ascoltarla senza distrarsi. Vale anche per tutti noi. Però, nel nostro caso, c’è un aspetto ulteriore e cioè la ricerca. Ascoltare nuove canzoni, nuovi suoni, essere ispirati da un accordo o da un giro di basso. Il nostro è un ascolto più profondo, nel senso che siamo portati ad analizzare ciò che sentiamo per vedere se c’è qualche elemento che può tornare utile nelle nostre composizioni. A volte è frustrante perché ci vuole uno sforzo consapevole per smettere di analizzare e godersi la canzone nella sua globalità.

Come avete scelto il vostro nome?

M: da una trasmissione radiofonica. Ad un certo punto, in un momento molto concitato, dissero che sembrava di essere in un ‘freak show’, inteso come un anarchico casino. Mi piacque molto l’accostamento e poi c’era la parola ‘freak’, molto identificativa della nostra musica, ti catapulta immediatamente negli anni ‘70.

Il vostro nuovo singolo è coinvolgente e intenso, qual è la sua genesi?

Nasce da un giro di basso canticchiato in motorino. Da quello, abbiamo costruito il ‘vestito’ intorno, che ha preso una piega disco. Girava molto bene ed è venuta fuori in un’ora, non di più. Siamo contenti che il pezzo risulti coinvolgente, è uno dei complimenti più belli che si possano fare ad un artista, anche se a volte quest’ultimo non se ne rende conto. Se la musica non coinvolge significa, in fin dei conti, che è fine a sé stessa, chiusa. L’arte dovrebbe andare nella direzione opposta, dovrebbe essere fruibile facilmente da chiunque.

A chi è rivolto principalmente il singolo “Old Disco”?

E’ chiaramente un omaggio alla discomusic e alle discoteche. Senza le seconde, anche la prima non avrebbe avuto tutto il successo che ha avuto. Si può parlare di sinergia vera e propria tra uno stile musicale e un’opera tangibile. E’ rivolto a colore che hanno amato questo stile musicale che inglobava tantissimi altri generi: funk, r’n’b, soul, afro. Una vera e propria rivoluzione musicale, analizzandola a posteriori, e anche sociale. Piaccia o meno, ha influenzato tutto ciò che è venuto dopo.

Come ha preso vita la vostra odierna formazione?

E’ nata lentamente, da qualche rimescolamento inevitabile. Sono arrivati tutti alla spicciolata, in qualche caso dopo lungo corteggiamento, ma alla fine sono arrivati.

Progetti futuri?

Abbiamo altri tre singoli da pubblicare entro ottobre oltre all’attività live.

 
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