EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR, intervista: “Iguana crash è nato appena prima della pandemia mentre eravamo in tour”

EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR

EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR, ha origine dalla mente di Eusebio Martinelli, che in seguito a una lunga carriera in collaborazione con artisti del calibro di Capossela, Bregovich, Negramaro, Sud Sound System, Biagio Antonacci, Modena City Ramblers, Calexico, Demo Morselli, Mark Ribot, Kocani Orkestar e tanti altri, decide di concentrare la sua solida e intensa esperienza nel progetto che da oltre 10 anni infiamma le piazze e i festival di tutta Italia ed Europa. Con i primi tre album, la band EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR dà vita a importanti collaborazioni e tour, arrivando ad attraversare tutti i Paesi europei, da Marsiglia a San Pietroburgo.

Il magazine Emozionienozioni ha raggiunto Eusebio Martinelli per un’esclusiva intervista vertente il nuovo singolo “Iguana crash” e non solo.

Qual è la matrice del progetto EMGO?

La matrice del progetto è lo spirito gipsy che ci portiamo dentro inalterato da anni. Siamo portatori sani di energia e non c’è niente che ci entusiasma di più che vedere le persone danzare di fronte a noi mentre suoniamo.

Con i primi tre album, avete dato vita a innumerevoli collaborazioni e tour,  attraversando tutti i Paesi europei, da Marsiglia a San Pietroburgo. Con quale città avvertite un legame maggiore?

Abbiamo lasciato il cuore in mille città ma quella con cui sicuramente abbiamo il legame più forte è Bologna, che ci ha visti nascere e ci accoglie ancora quando ci incontriamo e quando vogliamo dar vita a progetti nuovi. Tutto nasce sempre a Bologna. Certo ci piacerebbe fare molti più concerti nella città che amiamo, ma la vita ci porta spesso lontani verso mondi sempre nuovi.

Com’è nata la vostra attuale formazione?

La nostra formazione è sempre stata liquida e alimentata da elementi diversi e da collaborazioni con altri gruppi, mentre quella attuale si è cristallizzata intorno ad un nucleo operativo solido formato da me, il batterista Giuseppe Tortorelli (in arte Joe Pantera) e il chitarrista Jacopo Tommasoni (in arte Jack Citronella). Il nostro nuovo album è nato a tre mani e contiene una complessità tecnica nei suoni che sarebbe irriproducibile senza l’intesa e la coesione che si è creata negli anni passati insieme a lavorarci.

Il vostro nuovo singolo “Iguana crash” è dirompente e innovativo, qual è la genesi del brano?

Iguana crash è nato appena prima della pandemia mentre eravamo in tour. Trovandoci sempre in viaggio in ogni direzione abbiamo iniziato ad osservare quello stato che scaturisce quando il caos intorno a te prende il sopravvento e tu finisci per chiuderti in te stesso. Visto da fuori sembri andato in tilt come un computer in sovraccarico.

Cosa rasenta a vostro avviso oggigiorno il crash?

Il crash è molto più diffuso di ciò  che si pensi perché è un reazione fisiologica all’iperstimolazione che subiamo nella società contemporanea. Tutti noi abbiamo almeno un momento durante la giornata o la settimana in cui non ci siamo per nessuno, siamo in mezzo alla folla, al telefono o ad un pranzo di lavoro, ma non sentiamo più niente, siamo immobili in mezzo alla corrente che scorre, perché la nostra mente e il nostro corpo vogliono prendersi una pausa.

Quanto è fondamentale concedersi dei momenti di crash?

Per i motivi già citati, il crash non è solo inevitabile, ma è necessario per garantire un respiro nelle nostre vite. Non possiamo essere sempre socievoli, sempre presenti di fronte agli altri, a volte dobbiamo romperci, smettere di funzionare per un po’, andare in crash.

Avete definito “SBAM!” il disco della vita, qual è stata la principale fonte di ispirazione per la sua realizzazione?

SBAM! Nasce con l’esplicita intenzione di esplorare nuovi mondi sonori. Abbiamo fatto mille ascolti e ricerche per trovare i suoni che più ci interessava sperimentare e li abbiamo messi come ingredienti nelle nostre ricette. Ci siamo gettati anche in tematiche che sentivamo vicine e necessarie e ci abbiamo messo tutto ci  che poteva nascere dalla nostra quotidianità. Le canzoni che sono nate sono diventate un filtro che ha raccolto tutto ci  che fuoriusciva dalla nostra interiorità. È il disco della vita anche in questo senso, perché c’è la nostra vita dentro. Inoltre uno dei brani è dedicato a mio figlio di un anno e mezzo, che è il massimo esempio di vita che potrei fare.

Come percepite il mondo dei social?

Oltre ad essere un mezzo promozionale, per noi i social sono molto divertenti e li usiamo anche in modo leggero. Sappiamo che hanno un potere comunicativo enorme e se usati nel modo sbagliato possono veicolare messaggi dannosi. Noi li viviamo semplicemente come un modo per far arrivare a più persone possibile ci  che facciamo, che siano contenuti o vita quotidiana.

Qual è il motto che sposate assiduamente?

Abbiamo una serie di motti a seconda delle situazioni. Alcuni di questi diventano anche delle canzoni, come Calma apparente, che è ci  che diciamo ogni volta che stiamo per suonare e aspettiamo che qualcuno ci dica di salire sul palco.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Il nostro piano è sempre avanzare! La pandemia ci ha dato filo da torcere ma non ci ha fermati. Non non possiamo fermarci, perché fondamentalmente siamo iperattivi ed è la nostra natura fare continuamente cose nuove. Il piano al momento è fare concerti, tornare al contatto con le persone e portare in giro il nuovo album.

EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR su Spotify

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