ERIC MORMILE, il nuovo singolo “QUANTA LUCE”, intervista: “non mollate mai e anche a costo di remare da soli contro corrente restate voi stessi”

ERIC MORMILE

Eric Mormile, all’anagrafe Enrico Mormile, è un cantautore, polistrumentista, compositore e insegnante di educazione musicale nato a Napoli il 3 Aprile 1994. Il suo primo approccio con la musica avviene con lo studio del violino all’età di 6 anni, un percorso formativo di un decennio sotto la guida del Maestro Gennaro Cappabianca, affiancato allo studio della chitarra, del pianoforte e delle tecniche vocali con il Maestro Luigi Giordano Orsini. Tra il 2000 e il 2010, in veste di violinista, si esibisce assiduamente con l’orchestra Collegium Philarmonicum, collaborando alla stesura dei libri ‘’Alighiero’’, editi da Curci. Nel 2004, l’artista entra a far parte del Coro Voci Bianche del Teatro San Carlo, partecipando all’opera ‘’La Boheme’’, presentata nello stesso anno all’Arena Flegrea. Tra il 2009 e il 2012, fa parte del Laboratorio Corale S. Pietro a Majella, grazie a cui è ospite al ‘’Premio Massimo Troisi 2009’’ e all’opera prodotta da Napoli Teatro Festival Italia ‘’San Gennaro Superstar’’ (edizioni 2009 e 2010). Dal 2013 al 2018, ricopre il ruolo di chitarrista nel Coro Giovanile del Teatro San Carlo, con cui calca prestigiosi palchi tra cui quello della sede Rai partenopea, del Teatro San Carlo, del Teatro Palapartenope e di Piazza Plebiscito per il Concerto di Capodanno. Con lo stesso coro, partecipa a diverse produzioni del Teatro San Carlo, tra le quali ‘’I Mille Pagliacci di Eduardo’’ (2014) ed il musical ‘’Change’’ (2015), di cui è uno degli autori di testi e musiche. Tra il 2013 e il 2016, Eric si esibisce in qualità di pianista alla manifestazione ‘’Piano City’’, presentando brani originali e non. Nel 2015 incide il brano “Iside”, inserito nel disco ‘’Approdi: Avanguardie Musicali a Napoli Vol. 1’’ e prodotto della rivista Konsequenz. Nel 2017 suona come chitarrista nell’album ‘’Oggi si Vola’’ dell’orchestra Collegium Philarmonicum, con le musiche di Lello Roccasalva. Nel 2018, con il gruppo N Sound, prende parte al ‘’Festival di Napoli New Generation’’ con il brano ‘’Arricordate ‘e Me’’, di cui è autore, e si classifica terzo. Nel 2019 canta la canzone vincitrice della manifestazione ‘’Premio Falconio’’ ‘’Cantammo’’, con testo a cura di Salvatore Palomba e musica di Ugo Raimondi. Diplomato al Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella in ‘’Musica Corale e Direzione di Coro’’, nel 2023 approda sui digital store con “Quanta Luce”, il suo primo singolo ufficiale che, avvolto da un’innovazione sonora elettro-rock frutto di una minuziosa ricerca artistica volta all’originalità e alla sperimentazione, incoraggia coloro che vengono etichettati come “diversi” e “strani” a non offuscare la propria luce interiore, bensì a perseguirla come un faro guida, trasformando l’isolamento e la ghettizzazione in un punto di forza da cui partire per sovvertire cliché e ristrettezze di pensiero in un cammino di uguaglianza e inclusione. Abbiamo raggiunto Eric Mormile per un’esclusiva intervista.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?



Credo che quando si canta l’emozione vada sempre in qualche modo abbinata a quello che dice il testo che si sta cantando, in questo senso il nostro è anche un ruolo attoriale, in cui impersoniamo tramite la voce i tipi di emozioni che proviamo e che vogliamo far provare all’ascoltatore.

Quanto conta la musica nella tua quotidianità?



È una delle parti fondamentali della mia vita perché è sempre stata presente, ha iniziato ad accompagnarmi da bambino, quando ho cominciato studiando il violino, e continua a farlo oggi che faccio tutt’altro. Anche quando non preparo cover o compongo brani miei, resta comunque una parte centrale nella mia esistenza: quando sono in macchina metto su i dischi dei miei artisti preferiti e nel tempo libero, per mia irrefrenabile curiosità, faccio scorpacciata di discografie da ascoltare, di generi musicali e artisti sempre diversi tra loro.

Qual è la genesi del brano “Quanta Luce”?



“Quanta Luce”, da un punto di vista musicale, è un insieme di influenze provenienti da esperienze sonore che hanno lasciato un segno indelebile dentro di me. Sotto il punto di vista artistico, di profondità testuale e qualità strumentale, attinge da molta musica New Wave/Synth Pop/World; fattori che non possono in alcun modo essere ignorati. Ecco quindi influenze di artisti come i Talk Talk, gli Ultravox, i Tears For Fears, Peter Gabriel, Sting e i Mr. Mister. Da un punto di vista puramente testuale, il brano nasce dalla riflessione di un vissuto personale di quando ero alle scuole medie e caso ha voluto che, crescendo, io mi sia ritrovato ad insegnare proprio nelle stesse classi dove sono stato alunno. Ho potuto notare come ancora oggi tanti bambini soffrono questo stato di emarginazione dovuto alla ristrettezza mentale delle persone del quartiere in cui vivo. Non c’è tolleranza né tantomeno rispetto, ed è questo stesso modus operandi di omologazione forzata ed emarginazione del ‘’diverso’’ che non consente quell’evoluzione di pensiero che invece ho potuto notare in altri quartieri della mia città anche già da adolescente. Il messaggio della canzone è rivolto a tutti quelli che affrontano quotidianamente questa situazione o l’hanno già vissuta, non mollate mai e anche a costo di remare da soli contro corrente restate voi stessi, l’emarginazione non è qualcosa di eterno, perché, per nostra fortuna, siamo tutti diversi, quindi arriveranno persone che, abbagliate dalla vostra luce, remeranno insieme a voi.

Quando è nata l’idea di scrivere il brano in lingua napoletana?



Sono ormai diversi anni che scrivo in napoletano, è qualcosa che mi riesce molto naturale, perché è il mio modo di pensare, esprimermi e parlare. La mia scrittura però è sicuramente molto migliorata dopo l’incontro con Salvatore Palomba, autore di ‘’Carmela’’ portata al successo da Sergio Bruni, che ringrazio per avermi sempre dedicato tempo per la supervisione dei miei testi. Anche se non tutti comprendono questa lingua, io l’ho sempre trovata molto immediata, quasi confidenziale, poter comunicare il proprio messaggio in napoletano finisce per diventare un vantaggio. Nelle mie canzoni sono presenti temi positivi di incoraggiamento, ma anche di denuncia sociale che non potrei esprimere in nessun altro modo, perché quando scrivo un testo mi rivolgo all’ascoltatore quasi come se parlassi ad un amico o a una persona a cui tengo.

Qual è la chiave per alimentare la propria luce interiore?



Credo che la crescita del proprio pensiero critico sia il primo passo verso una versione di sé più ‘’lucente’’. Viviamo in una società dove le persone senza ragionare ne ascoltarsi si urlano addosso, Io sono di quelli che fa del silenzio e del ragionamento delle virtù, perché queste cose possono darti la possibilità di analizzare tutti i punti di vista e quindi la libertà di un pensiero personale.

“Quanta Luce” avrà un videoclip ufficiale?



Si, ce l’ha già, lo abbiamo girato a Ischitella Lido e la regia è stata affiddata a Bruno Guarino. Il video è già disponibile su Youtube a questo link https://www.youtube.com/watch?v=yOC6ldRb-MU

Qual è il motto che sposi più assiduamente?


Lo stesso del brano, “sii sempre te stesso”.

Progetti futuri?



‘’Quanta Luce’’ è il primo di una serie di singoli che sfoceranno in un disco che sarà pubblicato più tardi nel corso dell’anno.

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