Emilio Carrino, intervista: il nuovo album “La Mia Valigia” e tante novità in arrivo

Emilio Carrino

Emilio Carrino, intervista: l’album “La Mia Valigia” e tante novità in arrivo

Fin dal primo ascolto le canzoni di Emilio Carrino rispecchiano l’intensità e l’autenticità del cantautore, costituiscono una fortezza, cantate in maniera impeccabile permettono di immergersi completamente in una dimensione nuova che sprigiona gioia.

Il disco “La Mia Valigia” di Emilio Carrino, un vero e proprio gioiello che parla da sé, consente di assaporare la vita.

È un’opera pregevole improntata su significati importanti, il nuovo album di Emilio Carrino contiene tantissime storie particolari scolpite magistralmente tra poesia e musiche innovative.

Moderne sì, ma al contempo molto accoglienti, le canzoni dell’album “La mia Valigia” richiamano i sentimenti più veri, sono come una porta aperta per intraprendere un’esplorazione dell’animo umano.

L’album “La Mia Valigia” è un affresco della vita quotidiana, un invito a conoscere davvero se stessi.

All’interno dell’album percepiamo la presenza di una moltitudine di emozioni, nella vita frenetica abbiamo bisogno di vivere davvero oltre l’apparenza, di viaggiare per ammirare le meraviglie del mondo e guardare il cielo, non a caso l’azzurro è il colore preferito di Emilio Carrino che ha affermato di associare il colore alla felicità.

Emilio Carrino,  richiamando con il suo carisma tantissime emozioni, celebra la vita facendo riferimento al bagaglio prezioso da portare costantemente con sé, il viaggio interiore che non deve mai mancare. Ricorda quanto sia importante dirigersi verso le proprie passioni per ricercare la propria felicità.

Abbiamo intervistato Emilio Carrino per fare un nuovo viaggio dentro al suo mondo e abbiamo scoperto tante sorprese in arrivo per tutti i suoi innumerevoli estimatori.

Sei un artista straordinario, nel corso della tua carriera sei già stato protagonista di prestigiose manifestazioni ed hai ricevuto molti riconosciementi. Quando ha iniziato a manifestarsi esplicitamente la tua passione per la musica?

Canto da sempre, credo che la mia passione per la musica sia nata con me. Da piccolo i miei genitori mi regalavano walkman e varie musicasette, i miei nonni mi portavano d’estate al mare e ascoltavamo Battisti e Pino Daniele. Al mio compleanno a dieci anni cantai per i miei amichetti “Per me è importante” dei Tiromancino. Da lì in poi non mi sono mai fermato. Ho fatto provini come tutti da giovane, già all’età di quindici/sedici anni mi mettevo in treno e partivo per farmi ascoltare da una parte all’altra dell’Italia. E alla fine qualcuno mi ha ascoltato.

Emilio Carrino

L’album “La mia valigia” è parte della storia della musica italiana ed internazionale, è un disco che entra prepotentemente nell’anima, è già inciso nel filone del cantautorato d’eccellenza. Come nascono i tuoi testi?

Intanto sono davvero felice che il mio disco vi sia piaciuto così tanto e vi ringrazio per le bellissime parole, sono onorato. Il processo creativo che precede la produzione di un brano nel mio caso è molto singolare: è come se nella mia mente si sviluppasse già una sorta di bozza della canzone, testo e musica. Mi si materializza tutto nel cervello e poi il lavoro che faccio è solo di trascrizione sullo spartito della musica e sui miei taccuini del testo, che ovviamente perfeziono più volte, prima di arrivare alla sua forma definitiva. Diciamo che penso che le mie canzoni siano molto “istintive”, penso che chi le ascolta “veda” concretamente le emozioni che descrivo, o almeno me lo auguro

La tua musica possiede contaminazioni pop, rock, blues che si fondono all’unisono per narrare testi intensi ed emozionanti. In quale genere musicale ti rispecchi maggiormente?

Diciamo che questi tre generi hanno fatto tutti e tre parte della mia storia: inizialmente suonavo in età adolescenziale con vari gruppi pop/rock, cantavo le canzoni degli Oasis, dei Pink Floyd, dei Muse; poi Amy Winehouse e la sua musica mi hanno folgorato e sono diventato affamato di tutta la musica black che ha anticipato “Back to black” negli ‘80, da Ray Charles ad Aretha Franklin. Ciononostante, rivendico fortemente le mie origini, la musica italiana ha una storia importantissima, non ha nulla da invidiare alla musica estera, alcuni cantautori hanno scritto delle canzoni di una bellezza inarrivabile e penso a Tenco, Dalla, Battisti, Endrigo e tanti altri. Per me sono una grande fonte d’ispirazione

Emilio Carrino

Le tue canzoni consentono di viaggiare attraverso le emozioni. In quale emozione ti riconosci più frequentemente?

Non so, difficile rispondere con una sola risposta. Penso di essere una persona molto sensibile, quindi vivo tutto in modo estremo. Sono estremamente felice quando succede qualcosa di bello, in amore o in amicizia, ma vivo con la stessa intensità anche la tristezza o la solitudine

Emilio Carrino

C’è una canzone del passato di cui avresti voluto essere l’autore? Quali artisti della storia musicale avresti voluto conoscere?

Tante, tantissime! Sicuramente mi viene subito “Canzone per te” di Sergio Endrigo, ma anche “Qualcosa arriverà” di Pino Daniele. Sicuramente avrei voluto conoscere Amy Winehouse, mi sono sempre sentito molto coinvolto nella storia della sua vita, così come Mia Martini, che a mio parere è stata e sarà per sempre una delle più grandi interpreti della nostra canzone

Il tuo album è stato preceduto da ben tre singoli ( Talking to the moon, La mia valigia e La Signora Felicità) e contiene al suo interno 11 tracce inedite, scritte esclusivamente da te, fatta eccezione per due tracce Le 9.30 e Lo Sterile Ricordo Di Noi Due, brani scritti a quattro mani con il grande Antonio Funaro. Com’è nato il disco “La mia Valigia”?

Il disco nasce dall’esigenza di presentarmi al pubblico come autore. Molte persone mi conoscevano e mi seguivano per l’esperienza dei concerti a cui ho partecipato negli anni, senza sapere che io avessi delle canzoni scritte da me. È importante essere collegato a dei brani, sicuramente mi da un’identità più definita e mi rende orgoglioso oggi sapere che per qualcuno sono “quello de La signora felicità” o “quello de La mia valigia”

Dovessi presentarti scegliendo tre parole, quali sarebbero?

Sensibile, tenace, sognatore.

Qual è il tuo rapporto con il mondo dei social network? Come pensi che i social possano influenzare la musica oggigiorno?

Sono abbastanza attivo sui social. Credo che sia molto importante oggi esserlo, pensa che “Beggin” dei Maneskin è diventata virale su TikTok prima in Italia e poi nel mondo e questo li ha aiutati ad arrivare lì ora dove sono. Questo ti fa capire quanto una buona diffusione della musica sui social possa sbloccare davvero tante possibilità. Personalmente ho preparato un programma per i miei followers e nelle prossime settimane pubblicherò su Instagram alcune versioni in acustico sia di brani famosi che di mie canzoni, accompagnatore alla chitarra da Alessandro Carpentieri. Spero vi piacciano!