Elio Germano: sublime nella sua isola delle rose

Elio Germano

Elio Germano: sublime nella sua isola delle rose

Dalla storia di Giacomo Leopardi, il Giovane Favoloso, ad oggi, Elio Germano, non si smentisce, ogni sua interpretazione diventa immediatamente un capolavoro.

Nel suo recente film “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”, Elio Germano interpreta il ruolo di un personaggio complesso, Giorgio Rosa, un ingegnere fuori dagli schemi che costruisce il suo mondo fuori dal mondo. Sognava un mondo con la libertà individuale come unico valore assoluto.

La storia è avvenuta davvero, risale al 1968. Negli anni in cui tutti volevano cambiare le cose, volevano lottare per cambiare il mondo, Giorgio Rosa voleva costruire da zero un mondo tutto suo.

È già disponibile in programma su Netflix dal 9 Dicembre 2020.

L’incredibile storia dell’isola delle rose è un film da non perdere.

Elio Germano, ha dichiarato durante un’intervista, alla rivista amica, il suo punto di vista riguardo le sue somiglianze con il personaggio e le sue impressioni sulla storia:

<<Il corpo, innanzitutto. Non i capelli, però: quelli che vedete non sono i miei. Il regista li descrive così: “un taglio corto e misurato, proprio per rendere la sua straordinaria ordinarietà da giovane ingegnere”. In generale, non saprei. Il fatto è che si cerca sempre di perdersi nei personaggi. Io poi non so neanche definire chi sono io, figuriamoci.

Mentre ero a Bologna a parlare con chi visse quell’epoca, soprattutto per poter riproporre il loro accento, mi ha colpito una cosa: è venuto fuori il racconto di un tempo in cui si faceva a gara a chi la faceva più strana.

Una gara a essere strambi, che è stata il vero motore del mio personaggio. In definitiva, la sua non era una impresa ideologica, quanto più l’idea di poter fare una cosa grande da soli. Creare da zero una nazione e farla riconoscere dall’ONU.

Questa cosa mi ha colpito molto, soprattutto se la confronto con il clima di omologazione che c’è oggi, in cui tutti cercano di avere dei like, di adeguarsi agli altri. Di piacere a tutti, invece che di differenziarsi. Oggi la gara è a essere tutti uguali. Anche un po’ a sparire, a nascondersi tra la folla… Peccato…

È sempre difficile parlare di concetti così importanti. Oggi l’idea di libertà è declinata al ribasso, purtroppo. Almeno pensando alle persone che non possono accedere alle cure, all’istruzione, alla dimora. Si può parlare di libertà solo quando si è tutti allo stesso livello. Qualcosa che oggi manca.

Bisogna pensare alla sopravvivenza, il resto son cose in più. Dopo la pandemia, poi, non riusciamo neanche più a sognare. Ecco perché l’idea di poterlo di nuovo fare, di pensare al futuro, mi sembra qualcosa di importante>>.