Elena Guastalla e la sua gatta, Rosy: di nuovo insieme

Elena Guastalla

Elena Guastalla e la sua gatta, Rosy: di nuovo insieme

Elena Guastalla, pittrice naif, un’artista scomparsa soltanto pochi mesi fa, era vivace ed estremamente solare e attraverso i suoi dipinti sottolineava con le scelte cromatiche l’esaltazione dei colori.

Tra le sue innumerevoli opere spiccano palesemente i ritratti di animali, in particolare i suoi soggetti preferiti erano proprio i gatti.

Un gatto in assoluto rappresentava la sua principale fonte d’ispirazione, la sua gatta Rosy.

Rosy, era una gatta anziana, era seriamente ammalata, aveva dei gravi problemi di salute dovuti alla sua età, aveva una grave insufficienza renale.

Il legame tra Elena Guastalla e la sua gatta, Rosy, era talmente forte che poco dopo la scomparsa dell’artista il suo amatissimo felino è morto.

Rosy in cuor suo desiderava raggiungere la sua Elena per potersi ricongiungere.

La gatta, Rosy, non aveva mai voluto allontanarsi dalla casa di Elena Guastalla, passava le sue giornate attendendo il ritorno della sua padrona.

Cesare Zavattini, nome illustre dell’arte, ha descritto Elena Guastalla con le seguenti parole:

“È un’artista esuberante… viva… estroversa: trasmette la sua carica nelle opere piene di animazione straordinaria… esaltanti per contenuti e per la forza, espressionistica, dei suoi colori. I suoi soggetti preferiti sono i gatti, che adora sino alla follia, li sa rendere con un’abilissima distribuzione cromatica, una cura dei particolari con insieme un’immediatezza… che raramente coesistono… come in questa pittrice solare, dolce e violenta, che assembla e accorda la gamma infinita dei suoi gialli, rossi, blu, ocra, bianchi, viola, versi, come in una sinfonia.Ma tutti gli animali entrano, di volta in volta, nelle sue pitture, che genericamente vengono definite naif per il clima, il calore, la semplicità, il non voluto rispetto alle proporzioni, e soprattutto per l’alto senso poetico. Ma Elena Guastalla, personalissima, è qualcosa di diverso, o di più, di un’etichetta, per la precisione e il simbolismo dei suoi racconti e per la ricca fauna che popola i suoi giardini e le sue foreste… ne deriva una pittura che sta tra il realistico e il magico, una pittura favolosa… specie quando l’artista ha molto spazio, dove sbizzarrirsi e dare sfogo alla sua inesauribile fantasia. Si noti il senso naturalistico che promana dalle sue opere, specie da quelle di grandi dimensioni”.