Carboidrati,
Cosa porti con te della tua esperienza nel talent Amici di Maria De Filippi?
Parlare di “Amici” vuol dire sempre parlare di una delle esperienze più significative della mia vita. Sono passati otto anni, sono successe molte cose ma l’esperienza di Amici resta sempre un ricordo unico che mi ha aiutato tanto, che vivo con grande gioia e che, ancora oggi, ricorre spesso.
In quale emozione ti rispecchi quando canti?
Mi sento a mio agio, mi sento vivo!
Qual è la genesi del tuo nome d’arte?
Io ho mantenuto il nome della mia vecchia band con cui ho suonato per tredici anni. Il nome, dunque, nasce come nome da band e lo diede mio cugino Pietro (con cui ho fondato il primissimo nucleo) quando leggemmo il nome su una scatola di cereali. In realtà, poi, gli trovammo anche un significato: “Come i carboidrati danno energia al nostro corpo, noi diamo energia a chi viene ai nostri concerti”. Da lì “Carboidrati” è rimasto il nome ufficiale, che continuo a mantenere anche adesso che il progetto è diventato solista.
Com’è nato il brano Tornare?
Volevo semplicemente raccontare in modo semplice la mia esigenza di tornare a casa, nella mia terra, dalla mia famiglia, dai miei amici ogni qualvolta mi si presenti la possibilità, dato che da qualche anno vivo a Roma. Da questa intenzione immediata e spontanea, però, è molto semplice trovare rimandi che sono meno personali come: l’esodo continuo dei giovani che sono costretti a lasciare tutto e tutti per poter fare un lavoro dignitoso nei posti più lontani e sconosciuti.
A chi è dedicato il singolo “Tornare”?
A tutti coloro che, nonostante la fretta della vita, non dimenticano il valore di tornare dove si è stati bene!
Qual è il motto che sposi più assiduamente?
Non avere un motto!
Progetti futuri?
Sto per lanciare le date del mio tour estivo e da settembre nuova musica.
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