BIANCA FIORE: svela “PORTAMI DOVE” – intervista

BIANCA FIORE: svela “PORTAMI DOVE” - intervista

Emozionienozioni ha avuto l’onore di intervistare la talentuosa Bianca Fiore in occasione del suo nuovo singolo, Portami dove.

In questo brano, l’artista ci conduce in un viaggio intimo e viscerale, intrecciando il senso di nostalgia con la potenza del mare, luogo metaforico e reale di introspezione e libertà. Bianca, con la sua sensibilità e la sua capacità di tradurre emozioni profonde in musica, ci regala una composizione che è molto più di una semplice canzone: è un racconto emotivo, una confessione sussurrata al vento.

Attraverso le sue esperienze di vita tra Londra e l’Italia, la sua passione per la recitazione e la musica si fondono in una narrazione artistica unica, capace di toccare l’anima degli ascoltatori. Vi invitiamo a scoprire le riflessioni, le ispirazioni e il percorso creativo che si celano dietro Portami dove, un’opera che, con grazia e intensità, esplora il desiderio di evasione e il coraggio di affrontare le proprie emozioni.

“Portami dove” sembra esplorare una profonda connessione tra il mare e l’introspezione emotiva. Come nasce questo rapporto con la navigazione e come hai tradotto queste sensazioni in musica?


Il rapporto con la navigazione nasce nell’estate 2018 quando salii per la prima volta su una barca a vela e navigai dalla Toscana alla Corsica. Quella settimana mi fece innamorare della barca, grazie alla calma e al senso di libertà che mi trasmetteva. Tre anni dopo tornai sulla barca per un’altra esperienza, quella decisiva per capire le vere sensazioni e per tradurle in musica. Il senso di vuoto che provai una volta tornata a casa fu talmente grande che sentii il bisogno di buttare giù i pensieri e le emozioni per capirle a pieno. Alla fine, è sempre così che funziona per me: semplicemente butto fuori a penna quello che sento, è così che traduco le sensazioni in musica.

Il brano riflette una sensazione di smarrimento e nostalgia, elementi che sembrano essere centrali nella tua poetica. In che modo questa debolezza personale riesce a parlare anche all’esperienza collettiva degli ascoltatori?


Smarrimento e nostalgia sono due punti chiavi della mia generazione, credo. Sono due emozioni provate da molti. Alla fine, la musica ha questo potere, no? Nel mio caso, nasce da una debolezza personale per poi crescere e svilupparsi in quelle degli altri che si sentono capiti. La musica fa sentire capiti, indipendentemente da chi c’è dietro al testo.

La tua esperienza come attrice si fonde naturalmente con il tuo percorso musicale, soprattutto nella realizzazione del videoclip di “Portami dove”. Come riesci a integrare la narrazione visiva nella tua musica, e in che modo le due arti si arricchiscono reciprocamente nella tua espressione artistica?


Cinema e musica sono migliori amici da sempre. Basti pensare al cinema muto, quando la musica era l’unica cosa che dava un senso alle pellicole. Io, con la musica, riesco ad avere molta più immaginazione visiva, riesco a creare un film o un videoclip. Nella mi espressione artistica la musica è la fonte d’ispirazione per la recitazione o la scrittura.

Hai avuto la fortuna di esplorare e apprendere tra Londra e l’Italia, città e cultura che hanno sicuramente arricchito il tuo approccio creativo. In che modo queste diverse esperienze formative hanno influenzato la tua scrittura musicale e il modo in cui ti presenti come artista?


Quando sono in giro e faccio nuove esperienze osservo molto in silenzio. Assorbo le informazioni molto più facilmente così e comprendo di più ciò che mi sta attorno. Non saprei dire in che modo, ma indubbiamente sono state esperienze che mi hanno fatto crescere come persona e di conseguenza anche la mia parte artistica, inclusa la scrittura. Sono esperienze che ti cambiano ma in punta di piedi e i cambiamenti li noti solo dopo un bel po’ di tempo. Sicuramente hanno influenzato il mio modo di vedere le cose, rendendolo aperto a 360 gradi.

“Portami dove” sembra un inno alla ricerca di sé, al desiderio di fuggire ma anche al coraggio di affrontare le proprie emozioni. Cosa speri che gli ascoltatori possano portare con sé, dopo aver ascoltato questo brano così personale e viscerale?

Proprio così… ricerca di sé, desiderio di fuggire e allo stesso tempo il coraggio. Spero che gli ascoltatori possano trarre la forza di provare le emozioni a pieno e di lasciarle scorrere senza paura, anzi, provando paura ma afferrandola per mano.

Scroll to Top