Bianca Brownies, intervista: “come diceva Luigi Tenco, scrivo canzoni tristi perché quando sono felice esco”

Bianca Brownies
Bianca Brownies è una ragazza italiana che vive a Londra, ma potrebbe anche essere un'aliena proveniente dallo spazio. Straordinaria voce intensa, talento innovativo e fortemente internazionale.  Si definisce una OneGirlBand. In effetti, scrive la sua musica e praticamente fa tutto da sola, dalla produzione alla realizzazione di video, con solo un telefono e un mucchio di strumenti, il tutto mentre beve un caffè sul suo vecchio divano polveroso. Music for Lonely Hedgehogs è il suo progetto sperimentale, un mix di electro pop malinconico e poesia d'amore, con un suono lo-fi e una personalità post-punk. Abbiamo raggiunto Bianca Brownies per un'esclusiva intervista.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

La tristezza. Le mie canzoni parlano sempre di amori finiti o non corrisposti, quindi il fattore cuore spezzato è quasi d’obbligo nei miei pezzi. È da quel dolore che nasce la mia spinta creativa, il bisogno di esprimermi e liberarmi da un peso. È un po’ come diceva Luigi Tenco, scrivo canzoni tristi perché quando sono felice esco!

Qual è il tuo primo ricordo vertente il mondo della musica?

Ho sempre avuto un rapporto un po’ conflittuale con la musica. Da bambina ho studiato pianoforte al Conservatorio ma ho abbandonato qualche anno dopo perché il rigore accademico mi stava un po’ stretto. Da adolescente poi ero circondata da amici che suonavano in qualche band così mi sono fatta regalare una chitarra che però non ho mai imparato a suonare. L’ho ripresa in mano tanti anni dopo e aiutandomi coi tutorial su YouTube ho iniziato ad esercitarmi studiando i pezzi di Elliott Smith. È così che ho imparato i primi accordi, e di li a poco ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni.

Qual è la genesi del brano “A Hole In My Heart”?

A hole in my heart nasce dall’esigenza di lasciar sfogare il mio cuore ferito, piuttosto che soffrire in silenzio ho voluto provare a tramutare il dolore in qualcosa di bello. Il titolo è ispirato all’omonimo film di Lukas Moodysson, che credo rappresenti bene il passaggio tra lo sbocciare di un amore con le sue speranze e illusioni, e la sensazione di orrore e disgusto che si prova quando quello stesso amore appassisce e muore.

A chi si rivolge il tuo nuovo singolo?

Così a prima vista può sembrare una canzone d’amore, ma io sono convinta che a volte le dichiarazioni d’amore siano anche dichiarazioni di guerra, perciò non mi sento di dedicarla a nessuno. Credo comunque che si rivolga principalmente a me stessa, a quella parte di me a cui sento di dover ricordare che la solitudine è un’amica fedele di cui non bisogna avere paura, e che i cuori spezzati anche se fanno male alla fine si rimarginano.

Com’è nata la collaborazione con Charles Bukowski?

Bukowski è uno dei miei scrittori preferiti, il testo è un omaggio alla sua poesia “no help for that”, mentre l’audio con la sua voce è un estratto da un’intervista in cui dà la sua personale definizione dell’Amore, che trovo ne descriva perfettamente il carattere illusorio, aleatorio, il suo stato di eterna oscillazione tra l’essere e il non essere in un flusso continuo, come un respiro, il respiro dell’universo.

Qual è il motto che sposi maggiormente?

Domani è un altro giorno, Rossella O’Hara docet

Progetti futuri?

Spero di poter continuare a fare quello che faccio, migliorarmi e arrivare a più persone possibili; il mio progetto artistico va a braccetto con la mia vita privata, e come la mia vita è un continuo work in progress.

Bianca Brownies su Spotify:

https://open.spotify.com/album/165g0vlxoSOJhnw3DGyeNA?si=G_SzNNqAQZa0Y1uzMunocA