ANNA SOARES, il nuovo disco “DIONYSUS”, intervista: “la gentilezza è rivoluzione”

ANNA SOARES

ANNA SOARES, poliedrica cantante, cantautrice e producer. Dopo due anni di collaborazioni con artisti dislocati in varie parti del mondo, sperimentazioni di songwriting e di produzione, elabora un nuovo genere sonoro a sfondo BDSM, reintepretando gli schemi canonici dell’elettronica. Il suo primo album “Sacred Erotic” miscela sonorità dark con testi che evocano la sacralità dell’universo sessuale. Il background stilistico attinge da artisti quali i Massive Attack, Lulu Rouge e Burial, evocando nella voce reminiscenze di matrice jazz. L’estetica si rifà agli elementi della comunità kinky miscelata alla cultura del boudoir e a una certa attitudine cyberpunk. E’ attualmente impegnata nella creazione di video divulgativi, podcast e TV shows sulla sex positivity e le sessualità alternative nei quali si affianca a scrittori, psicoterapeuti, coach ed educatori sessuali per portare alla luce tematiche che rappresentano ancora dei tabù. Abbiamo raggiunto  Anna Soares per un’esclusiva intervista in occasione dell’uscita del nuovo disco “Dionysus”.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Adrenalina allo stato puro, trasfigurazione di me in quanto essere umano verso qualcosa di più ampio e universale, il suono, comunicazione viscerale e dionisiaca comprensibile a prescindere dai segni. Quando scrivo, invece, provo una sensazione di vicinanza alla bellezza che mi manda in estasi e mi catapulta in dimensioni altre.

Qual è il tuo primo ricordo vertente il mondo della musica?

Una me bambina di 7/8 anni che canta in playback e danza davanti allo specchio mentre Britney Spears volteggia dallo stereo alle mie orecchie. Un topos che nel tempo è diventato, attraverso percorsi buffi e tortuosi, parte del mio preparare le performance live.

Qual è la genesi del tuo nuovo album Dionysus?

Dionysus è nato progressivamente e senza la reale consapevolezza di quel che sarebbe diventato. Ho iniziato a lavorare a dei nuovi brani dopo l’uscita di Sacred Erotic, e man mano la loro intenzione ultima mi era sempre più chiara, sentivo che volevano essere dei rituali in musica, che avessero una valenza più ampia rispetto alla canzone usa e getta, percepivo che erano un unicum che aveva dei contorni e delle tematiche ben precise.

Qual è il principale messaggio che hai scelto di veicolare attraverso Dionysus?

L’abbandono dei vestiti che indossiamo davanti a tutti, per immergerci completamente all’interno di una dimensione dionisiaca, estatica, rituale, sacra, corporea. Mi piacerebbe che chi ascolta Dionysus si senta libero di accogliere la propria ombra, anche se fa paura, anche se tutto il mondo ci urla addosso che dobbiamo essere perfetti e standardizzati.

Qual è il motto che sposi quotidianamente?

La gentilezza è rivoluzione.

Progetti futuri?

Questo inverno lavorerò alla produzione di un podcast sulle sessualità alternative e sui tabù della nostra società. Avrà un taglio ironico e provocatorio, sarà un modo per mettermi ancora una volta out of my comfort zone e divertirmi prima di tornare con nuovi universi sonori (che ci sono, eccome se ci sono)

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